Teatro a Varsavia
Grupa Teatralna “Esperiente”, fondata
a Varsavia nel 2009 in seno alla Stawarszeszenie "Italiani in
Polonia", dal drammaturgo e regista romano Alberto Macchi, è composta
prevalentemente da italiani – ma anche da altri cittadini europei che parlano
il polacco – nonché da polacchi che parlano l'italiano, tutti residenti a
Varsavia.
Essa porta in giro i suoi spettacoli sia
in Polonia che in Italia e promuove Letture Drammatizzate, Seminari e Corsi di
Teatro, di Musica e di Canto.
La Compagnia Teatrale
"Esperiente" di Varsavia scaturisce nel 2009 dalla Compagnia
"Teatrosztuka" sorta a Cracovia nel 1996, un gruppo sperimentale che
rispecchiava, a sua volta, la Compagnia "Teatro 84" di Roma costituitasi
nel 1983.
Quindi l’attività della Compagnia
Teatrale "Esperiente" di Varsavia è il risultato d’una lunga
ricerca teatrale portata avanti per trent’anni, dal 1983 al 2013, dal Maestro
Alberto Macchi insieme ai suoi artisti ed allievi, un vero e proprio work-in-progress che peraltro continua
tuttora.
Questo gruppo oggi può definirsi a tutti gli effetti “europeo” in quanto
costituito da quei diversi cittadini d’Europa che risiedono in Polonia con, in
comune, l’amore per il Teatro e la conoscenza della lingua italiana e polacca;
“europeo” ancora, perché produce spettacoli di autori europei in genere; ed
“europeo” infine, perché porta i suoi spettacoli in giro per l’Europa, oltre
che, naturalmente, in Polonia e in Italia.
Infine questa Compagnia è da considerarsi
anche una task force ovvero una formazione
di persone costituitasi allo scopo di diffondere in maniera intensiva, almeno una
volta l’anno, la passione per il teatro, attraverso uno stage full immersion della
durata di un week-end, soddisfacendo
così le richieste che, di tanto in tanto, le pervengono.
Per
informazioni scrivere a teatro@italianiinpolonia.org oppure telefonare al
numero 696896553.
C’è da
aggiungere che l'Associazione "Italiani in Polonia" alcune volte – dopo
un colloquio con il Direttore Artistico Alberto Macchi e con il
parere favorevole del Consiglio Direttivo, può concedere il suo patronato
e il suo sostegno a quelle compagnie provenienti dall’Italia che, desiderose di
debuttare in Polonia, ne facciano esplicita richiesta scrivendo
all’indirizzo e-mail teatro@italianiinpolonia.org
o telefonando al numero +48.696896553.
Teatro a Roma
DRAMMATURGIA E RECITAZIONE
SEMINARIO-LABORATORIO DI TEATRO DI PROSA, A CURA DI ALBERTO
MACCHI (*)
(finalizzato anche a "perfezionare la lingua italiana" e ad "imparare a parlare in pubblico")
Gli argomenti previsti in questo
programma abbracciano lezioni teoriche e pratiche. La teoria si concentra soprattutto
nell’apprendimento, da parte dei partecipanti, di quali siano le differenze tra
la scrittura drammaturgica e quella letteraria, mentre la pratica offre ad
ognuno dei presenti, singolarmente, la possibilità di sperimentare, recitando
sotto la guida d’un regista, le differenti interpretazioni che suggerisce il
sotto-testo. Il programma prevede:
1. brevi cenni di storia del teatro,
terminologia teatrale, drammaturgia, teatro orientale, commedia romana,
tragedia greca, teatro oratoriano, teatro elisabettiano, teatro gesuitico,
commedia dell’arte.
2. giusta respirazione, impostazione e corretta emissione della voce, dizione, recitazione, lettura, declamazione, azione scenica, gestualità, pantomima, mimo;
2. giusta respirazione, impostazione e corretta emissione della voce, dizione, recitazione, lettura, declamazione, azione scenica, gestualità, pantomima, mimo;
3. ricerca e analisi del sotto-testo,
costruzione d’un testo drammaturgico: tenendo presente i sinonimi e i contrari
d’ogni parola, differente utilizzo della punteggiatura, come si riduce un testo
teatrale, come si adatta un testo teatrale, come si traduce un testo teatrale,
come si analizza un testo teatrale, come s'affronta la prima lettura d'un testo
teatrale;
4. interpretazione delle diverse
intenzioni di ogni singola battuta, interpretazione del testo nelle diverse
espressioni;
Fra i testi del corpus da analizzare e da recitare:
“Il Custode del Sepolcro”, una pièce di Franz Kafka, nonché “L’Uomo
Caravaggio”, un’opera drammaturgica di Alberto Macchi.
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(*)
ALBERTO
MACCHI, nato a Roma nel 1941 è un drammaturgo e regista di Teatro.
Fin da giovane esperimenta il
palcoscenico come attore e a diciotto anni già scrive per alcune riviste
culturali. Compone poesie, drammi e commedie per il teatro di prosa; adatta e
traduce testi di Molière, Courteline, Shakespeare e Edgar Allan Poe.
I suoi genitori, entrambi romani,
appassionati – suo padre di Teatro e sua madre di Storia dell’Arte – lo hanno
educato all’amore per il Teatro e per l’Arte, per cui egli scrive da sempre testi teatrali molto particolari – dove la finzione e
l’immaginazione della Drammaturgia ben si sposa con il rigore della Storia
dell’Arte – opere che poi porta in scena un po’ in tutta Europa, raccontando la
vita di pittori, di santi, di regnanti, di letterati o di avventurieri del passato più o meno
noti.
Agli inizi della sua carriera artistica, Macchi fa
diversi tentativi per inserirsi nel mondo della Cultura e dello
Spettacolo, finché negli anni settanta non incontra l'opportunità d’esprimere a
pieno la propria vocazione. Questo, grazie all’accoglienza della sua neonata
Compagnia “Teatro 84” in seno alla storica Associazione Culturale romana “Beat
72” di Ulisse Benedetti, fatto che gli offre l’occasione d'immergersi nel
Teatro Romano d’Avanguardia allora molto attivo, fra Carmelo Bene, Lindsey
Kemp, Susan Strasberg, Jerzy Grotowski, Józef Szajna, Memé Perlini, Giancarlo
Nanni, Leaving Theater.
Amante dei viaggi, curioso e accanito
ricercatore, benché si sposi in giovane età e abbia presto due figlie e benché per anni debba trascurare la sua passione - il Teatro - e lavorare nel mondo
dell’arredamento, grazie al suo spirito libero
riesce comunque a tener vivo il sogno artistico, riuscendo altresì a viaggiare spesso per il mondo, soprattutto a scopo di studio, osservando e annotando i differenti comportamenti umani,
frequentando teatri, archivi, biblioteche, mostre e mercati, visitando musei e monumenti. Questo
gli consente, nel tempo, di collezionare una raccolta di documenti e oggetti di
varia natura: da maschere, a costumi, ad antichi libri di storia, a
incisioni, a disegni, a dipinti, a foto; insomma un vero e proprio archivio, oggi divenuto preziosissimo.
Durante il suo percorso come
drammaturgo, scrive circa 70 testi per il Teatro, tra cui “Shakiamuni”, “Cagliostro”, “Cristoforo Colombo”, “Cristina di Svezia”, "Poniatowski" e, tra il 1961 e il 2012, pubblica: “Contemplativa
Visione Umana” e “Panoramica Visione dell’Amore” a Messina; "L'Uomo
Caravaggio", "Arcangela Paladini", "Beato Angelico",
"Carlo Dolci" (anche in versione polacca), "Irene Parenti",
"Pompeo Batoni" e "Cesare Baronio", a Roma, "Święty Stanisław Kostka" a
Cracovia in lingua polacca e “Bona Sforza” in lingua italiana e polacca, a
Varsavia; come regista, invece, mette in scena in Italia e in Europa, alcuni
suoi testi, ma soprattutto opere di autori famosi del passato, come Sofocle,
Plauto, Pirandello, Kafka, Poe, D’Annunzio, Shakespeare, Majakowskij, De Filippo, Lorca,
Courteline, Goldoni, Wilde, ricevendo premi e riconoscimenti vari
tra cui una targa del Club UNESCO di Trapani.
Oggi Macchi vive e lavora tra Roma e
Varsavia, dove tiene corsi e laboratori teatrali e dove opera con la ‘Compagnia
Teatrale Europea delle Arti "Esperiente" (conseguente alla Compagnia
“Teatrosztuka” che aveva creato a Cracovia dieci anni prima, la quale, a sua
volta, era scaturita dalla Compagnia “Teatro 84” fondata a Roma venti anni ancora
avanti, nel 1984).
A Varsavia, oltre che Direttore
Artistico del Teatro “Enrico Marconi” dal 2009 al 2012 e successivamente di
altri spazi, è Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Italiani in
Polonia’ e Redattore di "Gazzetta
Italia” giornale bilingue distribuito a livello nazionale, nonché produttrice di
servizi radiofonici e televisivi a diffusione europea.
Nel corso del suo lungo iter
artistico, Alberto Macchi fa esperienze in vari settori dello spettacolo,
lavorando anche per il Cinema, per la Televisione, per la Moda e
per la Lirica.
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