https://www.youtube.com/watch?v=IK2G8s6WfoM
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CATALOGO: Campisano Editore, Roma
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CATALOGO: Campisano Editore, Roma
Nano Baiocco (Francesco Ravaglia) del XVIII secolo e Nano Bajocco (Giovanni Giganti) del XIX secolo
Il protagonista Dodo Gagliarde, interprete del Nano Bajocco
insieme agli altri personaggi dello spettacolo
Cultore e interprete del repertorio del varietà e del
Café Chantant,
Dodo Gagliarde è un attore teatrale e cinematografico, nonché
autore di testi.
Ha collaborato a libri e periodici.
Ecco il link del video dell’ultimo
suo spettacolo
Il nano Bajocco... va in scena
Storytelling al Museo di Roma
Tipologia: Teatro
La storia del nano
Bajocco raccontata con l'animazione teatrale di Dodo Gagliarde, Monica
Carpanese, Edoardo Terzo. Testo e regia di Alberto Macchi.
Prendendo spunto dalla mostra "L'arte del sorriso", gli attori
coinvolgeranno i visitatori del museo, nella narrazione animata della storia di
due nani, entrambi soprannominati "Bajocco", di memoria settecentesca
il primo e ottocentesca il secondo.
Informazioni
Luogo
Museo di Roma
Orario
ore 16.00
Biglietto d'ingresso
Spettacolo gratuito previo acquisto del biglietto di
ingresso al museo secondo tariffazione
vigente
Gratuito
Sì
Informazioni
060608 tutti i giorni ore 9.21
Il nano Bajocco... va in scena
La storia del nano Bajocco
raccontata con l'animazione teatrale di
Dodo Gagliarde, Monica Carpanese, Edoardo Terzo
Testo e
regia
Alberto Macchi
Costumi: Angela Sołtys
e Agnieszka Terpiłowska - Foto di Scena: Debora Macchi
Prendendo spunto dalla
mostra "L'arte del sorriso", gli attori coinvolgono i visitatori del museo, nella narrazione
animata della storia di due nani, entrambi soprannominati "Bajocco",
di memoria settecentesca il primo e ottocentesca il secondo.
NOTA DI REGIA
Gentili
spettatori, innanzitutto grazie d’essere tutti qui convenuti per assistere alla
nostra performance teatrale che seguirà.
“Il Sogno del Teatro” - Oggi, dunque, noi con
voi e voi con noi, vivremo uno straordinario sogno insieme ai viaggiatori del Grand Tour, attraverso i secoli
XIX e XVIII, un viaggio che inizierà nei primi anni del Novecento, per
procedere a ritroso nel tempo.
“La Magia del Teatro” - Palazzo Braschi, così, per magia,
oggi s’è animato, infatti, di svariate caricature di personaggi storici; tra
loro, i tre nani “Bajocco”, succedutisi a Roma nel corso del XVIII e del XIX
secolo, ovvero Francesco Ravaglia, Giovanni Giganti e Chicchignola, tutti divenuti
famosi per essere stati ritratti da vari artisti e citati da diversi grand-touristi
nei loro scritti e diari di viaggio.
“I Miracoli del Teatro” - Il Teatro non è
soltanto magico; esso fa anche i miracoli!
Come quello di apparirci più vero della realtà, o quello di far parlare le
anime e i cuori. Infatti oggi, qui, noi ascolteremo, in particolare, la
confessione del nano Bajocco, alias Giovanni Giganti, vissuto circa due secoli
fa.
“Il Fascino del Teatro” - Il Teatro, la forma d’arte più effimera del mondo, che appare solo
ai presenti nel momento che si compie e che svanisce man mano che lo spettacolo
si svolge, costituisce però per lo spirito, quel fascino, che poi è l’alimento per l’anima; così come il cibo lo è
per il nostro corpo.
Ora,
perché meglio si comprenda la figura di “Bajocco”, la sua origine settecentesca
e il perpetrarsi a Roma, nell’Ottocento, di questo nome, trascrivo, qui di
seguito, un breve passo tratto dalla pièce teatrale che sta per iniziare: «Certo, io sono soltanto un povero attore,
interprete di “Chicchignola”, figura creata nel 1932, per una commedia, da Ettore
Petrolini, il cui nome scaturisce da “Bajocco” ossia Giovanni Giganti, quel
nano vissuto a Roma nella prima metà dell’Ottocento, che tutti chiamavano
“Eccellenza”, morto famosissimo, il quale soleva accogliere i clienti al
prestigioso Caffè Nuovo in Via del Corso; personaggio ritratto da pittori,
elogiato da scrittori e fonte d’ispirazione per compositori e poeti di mezza
Europa. Sì, è vero, io sono un piccolo uomo, un povero disgraziato, infelice
come lo era lui, però almeno, egli in vita, è stato sempre apprezzato e
finanche ricordato dopo la morte».
Trascorriamo,
allora, tutti insieme, questi momenti particolari tra realtà storica, ipotesi e
immaginazione. Buon divertimento!
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Foto di Debora Macchi
12 GIUGNO 2016 PERFORMANCE TEATRALE
ALLA MOSTRA "L'ARTE DEL SORRISO"
AL MUSEO DI ROMA DI PALAZZO BRASCHI
Da sinistra:
Edoardo Terzo (cantante-attore), Monica Carpanese (attrice), Dodo Gagliarde (attore), Debora Macchi (fotografa), Alberto Macchi (drammaturgo-regista)
RASSEGNA STAMPA:
STORYTELLING A PALAZZO BRASCHI
Roma 12.06.2016 - Alle 16 al Museo di Roma una storia settecentesca della caricatura romana, tra riso e beffa: "Il nano Bajocco", Piazza Navona 2 , info 060608. (La Repubblica)In nano Bajocco va in scena. Storytelling al Museo di Roma
La
storia del nano Bajocco raccontata con l’animazione teatrale di Dodo Gagliarde,
Monica Carpanese, Edoardo Terzo.
Testo
e regia Alberto Macchi.
Gli
attori coinvolgeranno il pubblico dei visitatori del Museo nella narrazione
animata della storia di due nani, entrambi soprannominati ‘Bajocco’, di memoria
settecentesca il primo e ottocentesca il secondo. Due emblemi della tradizione
della caricatura romana, tra riso e beffa (News Locker, 12.6.2016)
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12/06/16
Museo di Roma - Palazzo Braschi
La storia del nano Bajocco raccontata con l'animazione teatrale di Dodo Gagliarde, Monica Carpanese, Edoardo Terzo. Testo e regia di Alberto Macchi.
Prendendo spunto dalla mostra "L'arte del sorriso", gli attori coinvolgeranno i visitatori del museo, nella narrazione animata della storia di due nani, entrambi soprannominati "Bajocco", di memoria settecentesca il primo e ottocentesca il secondo. (Zètema Progetto Cultura Srl - Roma Capitale 12.6.2016)
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Una domenica tra riso e beffa:
il Museo Di Roma - Palazzo Braschi, alle ore 16 ospita la commedia "il
Nano Bajocco", la storia di due nani, tipiche caricature romane. Gli
attori coinvolgeranno il pubblico per una narrazione animata ...Correte, sta
per iniziare! ... La mostra, visitabile fino al 2 ottobre, è a cura di Angela Maria D’Amelio, Simonetta Prosperi, Valenti Rodinò e Simonetta Tozzi. (Roma per il Giubileo 12.6.2016)-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
12/06/16
Museo di Roma - Palazzo Braschi
La storia del nano Bajocco raccontata con l'animazione teatrale di Dodo Gagliarde, Monica Carpanese, Edoardo Terzo. Testo e regia di Alberto Macchi.
Prendendo spunto dalla mostra "L'arte del sorriso", gli attori coinvolgeranno i visitatori del museo, nella narrazione animata della storia di due nani, entrambi soprannominati "Bajocco", di memoria settecentesca il primo e ottocentesca il secondo. (Zètema Progetto Cultura Srl - Roma Capitale 12.6.2016)
L'arte del sorriso. La caricatura a Roma dal Seicento al 1849.
Campisano Editore
Roma, Museo di Roma - Palazzo Braschi, 8
giugno - 2 ottobre 2016.
A cura di Simonetta Tozzi, Angela Maria
D'Amelio , Simonetta Prosperi Valenti Rodinò.
Roma, 2016; br.,pp. 296, ill. e tavv. b/n
e col., cm 16,5x24.
collana: Storia dell'Arte
ISBN: 88-98229-80-1 - EAN: 9788898229802
Soggetto: Arti Grafiche (Disegno,
Incisione, Miniatura)
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII)
Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Luoghi: Roma
Summary: A lungo ritenuta un genere
minore, la caricatura è tuttavia presente nella produzione di molti grandi
artisti, da Leonardo ad Annibale Carracci, a Gian Lorenzo Bernini, che per
molti aspetti è considerato il vero iniziatore di questo peculiare tipo di
ritratto irriverente. Ma è solo nel Settecento che tale genere, affidato quasi
esclusivamente al disegno, inizia ad affermarsi acquisendo una sempre maggiore
impostazione intellettualistica. Come già nel secolo precedente, la caricatura
a Roma nel XVIII secolo mirava a 'colpire' non la collettività ma il singolo
personaggio, com'è evidente nella prolifica produzione di Pier Leone Ghezzi,
protagonista indiscusso di questo genere, soprannominato il 'Cavaliere delle
caricature' per la sua abilità nel ritrarre con arguzia natura e costumi degli
uomini di ogni ceto sociale. Altro magnifico interprete fu l'architetto
pontificio Carlo Marchionni che, con la sua penna bonaria, si dedicò alla
caricatura per svago e diletto ma con grande qualità grafica e profondità
d'introspezione psicologica. Anche un suo allievo, Giuseppe Barberi, coltiverà
assiduamente questo genere parallelamente alla quotidiana attività di
architetto. Protagonisti di questi disegni sono sarti, cappellaie,
rammendatrici di calze, accanto a soffiatori di vetro, burattinai e musicisti,
ma anche servitori gobbi che fanno bella mostra di sé a fianco a personaggi del
calibro di Benedetto XIV e del cardinale Silvio Valenti Gonzaga, Pio VI,
Marianna Altieri nonché illustri artisti quali Benefial, Valdier e Batoni, i
cui ritratti caricati vengono affiancati a quelli ufficiali, in modo che dal
confronto risulti evidente come il 'volto comico' diventi in questo secolo l'alter
ego di quello 'sublime', capace di svelare i lati nascosti del carattere
dell'effigiato, laddove il ritratto aulico celebra e induce all'apprezzamento.
Con differente stile i tre artisti ci offrono una capillare e sagace cronaca
della loro epoca non solo attraverso le caricature ma anche, e soprattutto, con
le annotazioni manoscritte poste a margine dei disegni, relative alla vita
pubblica e privata dei personaggi ritratti. Con la fine del Settecento si
conclude la fortunata stagione della caricatura nella Città Eterna,
gradualmente soppiantata dalla vignetta satirica quale illustrazione di una
stampa politica e strumento di critica sociale. Sull'esempio dei primi due
giornali satirici francesi La Caricature e Le Chiarivari, nell'Ottocento a Roma
ne nascono molti simili, tra i quali spicca il notissimo Don Pirlone, di stampo
socialista e anticlericale, che abbandona definitivamente il tono indulgente
della caricatura settecentesca per uno assai più immediato e incisivo, di forte
impegno civile.
Contents: Presentazione / Premessa -
L'arte della caricatura a Roma tra Sei e Ottocento, Simonetta Prosperi Valenti
Rodinò - Seicento - Dissacrante ma non troppo. La caricatura nel Seicento,
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò - Schede 001-008 - Settecento - Ritratti
caricati con "insolente fantasia". La Roma del Settecento nei fogli
di Ghezzi, Marchionni e Barberi, Angela Maria D'Amelio - Schede 009-087 -
Artisti - La moda e i suoi mestieri - Scene di vita, scene di moda, Rossella
Leone - Ecclesiastici, aristocratici e gentiluomini - Popolo minuto, mestieri,
luoghi di intrattenimento - Da "Bacocco" a "Baiocco" a
"Bajocco"... fino a "Chicchignola", Alberto Macchi -
Ottocento - Riso amaro. Satira e politica nell'Ottocento, Simonetta Tozzi. (http://205.232.130.23/wc/searchitemno.abks?&cart=0&itemno=142052)
(https://www.libroco.it/dl/aa.vv/Campisano-Editore/9788898229802/L-arte-del-sorriso-La-caricatura-a-Roma-dal-Seicento-al-1849/cw276823178762452.html)
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Item Number: 142052
Title: L’arte del sorriso: La caricatura a Roma dal Seicento al 1849
Author: Tozzi, Simonetta (et al)
Price: $85.00
ISBN: 9788898229802
Record created on 06/28/16
Forthcoming
Notify when available.
Description: Roma: Campisano, 2016. 24cm., pbk., 296pp., ca. 140 illus.
Summary: A lungo ritenuta un genere minore, la caricatura è tuttavia
presente nella produzione di molti grandi artisti, da Leonardo ad Annibale
Carracci, a Gian Lorenzo Bernini, che per molti aspetti è considerato il vero
iniziatore di questo peculiare tipo di ritratto irriverente. Ma è solo nel
Settecento che tale genere, affidato quasi esclusivamente al disegno, inizia ad
affermarsi acquisendo una sempre maggiore impostazione intellettualistica. […] Contents:
Presentazione / Premessa - L'arte della caricatura a Roma tra Sei e Ottocento,
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò - Seicento - Dissacrante ma non troppo. La
caricatura nel Seicento, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò - Schede 001-008 -
Settecento - Ritratti caricati con "insolente fantasia". La Roma del
Settecento nei fogli di Ghezzi, Marchionni e Barberi, Angela Maria D'Amelio -
Schede 009-087 - Artisti - La moda e i suoi mestieri - Scene di vita, scene di
moda, Rossella Leone - Ecclesiastici, aristocratici e gentiluomini - Popolo
minuto, mestieri, luoghi di intrattenimento - Da "Bacocco" a
"Baiocco" a "Bajocco"... fino a "Chicchignola",
Alberto Macchi - Ottocento - Riso amaro. Satira e politica nell'Ottocento,
Simonetta Tozzi. (Michael Shamansky, Bookseller Inc., P.O. Box 3904, Kingston, New York 12402 US, Phone: 845-331-8519, Fax: 845-331-0852, Email: michael@artbooks.com) http://www1.artbooks.com/wc/searchitemno.abks?&cart=0&itemno=142052
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IL NANO BAIOCCO NEL MONDO
A) FRANCESCO
RAVAGLIA O RAVAI (BAIOCCO)
NELLA
LETTERATURA E NELL’ARTE
BAIOCCO ovvero FRANCESCO RAVAI o RAVAGLIA (Roma
1723 – Roma 1793). È un nano vestito da accattone, un mendicante che frequenta
la zona di Piazza di Spagna, in particolare, il Caffè degli Inglesi e il Caffè
Greco. Capace a disegnare, è solito far caricature ai turisti in cambio d’un
baiocco; e forse per questo tutti lo chiamano “Baiocco”, oppure egli stesso s’è
assegnato questo soprannome rifacendosi alla nota maschera della Commedia
dell’Arte “Bacocco, Baccocco o Baiocco”, accanito giocatore (*). È definito
universalmente il “Principe dei Nani di Roma” ed è apprezzato e amato, sia
dalla popolazione romana che dai viaggiatori del Grand Tour, per la sua
umanità, saggezza e anche per la sua simpatia. Sposa una donna di statura normale
e i due vengono ritratti in un disegno da Fragonard. Ha un figlio, a cui
riserva un battesimo in grande pompa. Muore a Roma e ai suoi funerali partecipa
una gran folla. S’interessano a lui, molti artisti e letterati italiani e
stranieri suoi contemporanei e di epoche successive, come: i pittori Carlo
Marchionni e Andrea Appiani, italiani; Jean-Honoré Fragonard, François-André
Vincent e Bénigne Gagneraux, François Masson, francesi; Philip Wickstead,
George Romney, Johan Zoffany, Ann Forbes, inglesi; David Allan, scozzese; Jens
Juel e Nicolai Abildgaard, danesi; Franciszek Smuglewicz, polacco;
Jacques-Henri Sablet, svizzero; Jean Grandjean, olandese; Carl Johan Lindström,
svedese; o come gli scrittori Onofrio Boni, Giuseppe Beretta, Domenico Rossetti
De Scander, Vincenzo Lancetti e Carlo Pietrangeli, italiani; Friedrich Noack,
Louise von Göchhausen, J. Friedrich Bury, Karl Philipp Moritz, Altena Regteren
e Martin Dönike, tedeschi; James Wyatt e Ellen Poulsen inglesi; Philippe Morel
e Annamaria Roche, francesi.
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(*) .1 Vincent-Jean, conosciuto a teatro come
Thomassin - un nome già portato da suo padre - debutta il 19 novembre 1732
nella parte di “Bajocco” nello spettacolo “Le Joueur” di Biancolelli e
Romagnesi.
.2 La parodia-adattamento dell’intermezzo
italiano “Bajocco e Serpilla” di Antonio Salvi, con le musiche di Giuseppe
Maria Orlandini, va in scena all’Opera di Parigi, con una Compagnia di cantanti
italiani. Questa parodia viene rappresentata anche insieme a “Les Paysans de
qualité” e a “Les Débuts” su cui cfr. record precedenti. Guellette 1938, pp.
113-114: «Parodie du Joueur que les bouffons italiens avaient donné avec le Dom
Mico, sur le théâtre de l’Opéra, entre un acteur italien et sa femme. Ce
chanteur italien était de Florence et se nommait Antonio Ristorini. Celle qui
chanta avec lui le rôle de Serpilla (et qui n’était pas sa femme), s’appelait
Rosa Ungarelli, de Bologne. Leur intermède italien en trois actes fut imprimé à
Paris en mai 1729, avec la traduction en français par Mr. du Fay, le fi ls du
Capitaine aux Gardes. La musique de cette petite pièce était extrêmement
singulière, et elle fut exécutée dans la plus grande perfection par le sieur
Antonio Ristorini et la signora Ungarelli ainsi que l’orchestre. Ils donnèrent
encore au public Dom Mico et Lesbina, etc ...
.3 Il 6 marzo 1753 - “Baiocco et Serpilla”
Favart, mus. Nuova di Sodi C. Nient’altro che Le Joueur di Dominique e
Romagnesi disteso interamente in francese e con una nuova musica di C. Sodi:
Par. / Op. com, 3, v. l. e ariettes parodiate dall’intermedio italiano, fr. In
Favart 1763, vol. II. Ripresa de Le Joueur di Pierre-François Biancolelli e
Jean-Antoine Romagnesi, musiche di Jean-Joseph Mouret, rappresentato il 21
luglio 1729 e parodia dell’intermezzo italiano “Il Marito giocatore o Bajocco e
Serpilla” di Antonio Salvi e Giuseppe Maria Orlandini: cfr. record relativo.
Favart distese la pièce di Biancolelli e Romagnesi interamente in francese e
fece scrivere una nuova musica da Charles Sodi. Cfr. Favart 1763, p. XVIII e
cfr. Parfaict 1767, vol. V, p. 183-184, voce Charles Sodi. Cfr. Mamczarz 1972,
pp. 255-256 e Cucuel 1914, p. 78. (Emanuele De Luca, Il repertorio della
Comédie-Italienne di Parigi 1716-1762, Pisa 2011)
NELLA
LETTERATURA
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Andrew Wilton, Ilaria Bignamini, Grand tour: the lure of
Italy in the eighteenth century, Palazzo delle Esposizioni Roma, Roma 1996
‘Baiocco a Beggar in Rome’. He also appears in a
small painting, formerly in the Ionides collection, signed and dated 1776 by
Ann Forbes.
Altena Regteren, Iohan Q. van Bajocco, 1965. In:
Festschrift Dr. h. c. Eduard Trautscholdt zum siebzigsten Geburtstag am 13.
Januar 1963, 136-142
Philippe Morel, J. H. Fragonard e H. Robert a
Roma: Villa Medici, 6 dicembre 1990 - 24 febbraio 1991, 1990, pag. 243
Patrick Kragelund, Bajocco i Kťbenhavn et maleri
af Juel, Fragonard, Vincent eller Abildgaard? [in:] “SMK Art Journal”, 2006
(2007), 50-57, 105-110
Annamaria Roche, Bénigne Gagneraux (1756 -
1795): un pittore francese nella Roma di Pio VI, Catalogo, 1983
Carlo Pietrangeli, Il Museo di Roma: Documenti e
iconografia, Cappelli, Roma 1971
Ma la figura più famosa era quella di Baiocco:
si chiamava Francesco Ravai ed era un mendicante nano che fu ... “Prese moglie
le fece un figlio e con quattro carrozze lo portò al Fonte, e Lui andiede ad
assistere alla Funzione e tenne alegra la gente [...]”
James Wyatt, Diario di viaggio in Italia, Londra
1772
Dice del nano Baiocco nel suo diario: “A beggar
and only one yard high”, ovvero “Un pezzente, alto una sola yard”.
Antonio Muñoz, Roma nel primo ottocento,
Palombi, Roma 1961
Si chiamava Giovanni Giganti, e non va confuso
col Bajocco mendicante del secolo precedente, Francesco Ravaglia, (1723 -
1793): entrambi furono più volte ritratti da artisti italiani e stranieri.
J. Friedrich Bury, Martin Dönike, Briefe aus
Italien an Goethe und Anna Amalia, Stuttgart 2007
Nei suoi viaggi in Italia, il tedesco Karl
Philipp Moritz descrive la figura di Francesco Ravaglia detto Bajocco. […]
November 1788 (Herder, Italienische Reise, S. 210). Den bettler bajocco]. Der
nach der kleinsten römischen Münze benannte römische Bettler Bajocco
(eigentlich Francesco Ravaglia, um 1723 - 1793) war von zwergenhaftem Wuchs und
[…] (Friedrich Bury, Martin Dönike, Briefe aus Italien an Goethe und Anna
Amalia, 2007). Aggiunge un dipinto J. F. Bury, poi a Weimar.
Friedrich Noack. Das Deutschtum in Rom: Seit dem
Ausgang des Mittelalters, Scientia Verlag, 1974
Bajocco, eigen tl. Francesco Ravaglia, * um 1723
Ruffio, f 17. 5. 1793 Rom; der berühmte Bettlerkrüppel des CG. Sein Bildnis auf
dem Titelblatt der Lettera di Bajocco; ein anderes, gez. Von Fragonard, im SF;
ein Kniestück nach Masson, […] - Friedrich Noack, Das Deutschtum in Rom,
Stuttgart 1927.
Louise von Göchhausen, Es sind vortreffliche
Italienische Sachen daselbst: Louise von Göchhausens Tagebuch ihrer Reise mit
Herzogin Anna Amalia nach Italien vom 15. August 1788 bis 18. Juni 1790,
Wallstein Verlag GmbH, 2008
Anhang: Anhang 3 Ravaglia, Francesco (um
1723-1793), genannt Bajocco; römischer Bettler. 1788.
Altena Regteren, Bajocco, [in:] “Festschrift
Eduard Trautscholdt. Hamburg 1965, 136-142 e T.F. Hufschmidt & L.
Jannatoni”, Antico Caffé Greco, Roma s. un. (1989?)
Ellen Poulsen, Tegninger af Jens Juel, 1975
Karl Philipp Moritz, Viaggio in Italia, Berlino
1793
Nei suoi viaggi in Italia, il tedesco Karl
Philipp Moritz descrive la figura di Francesco Ravaglia detto Baiocco e quella
di Giovanni Giganti detto Bajocco. - Karl Philipp Moritz (1756 - 1793), Reisen
eines Deutschen in Italici! in den Jahren 1786 bis 1788 Berlin, 1792-1793, Casa
di Goethe, Roma s. d., Inv. 91/159. - Nato nel 1756 ad Hameln. Figlio di un
suonatore di banda militare, Karl Philipp Moritz riassunse nella sua opera
principale, il romanzo Anton Reiser, il senso della propria inadattabilità -
Nei suoi resoconti di viaggio Moritz descrive anche il periodo trascorso con
Goethe in Italia: "20 novembre 1786.
Vincenzo Lancetti, Pseudonimia Pseudonimia
ovvero tavole alfabetiche de' nomi finti o supposti degli scrittori, Luigi Di
Giacomo Pirola, Milano 1836.
Baiocco era un misero accattone, notissimo in
Roma ai forestieri che albergavano in Piazza di Spagna.
Onofrio Boni, Lettera di Bajocco al ch. sig.
abate C. F. giurisconsulto o sia Memoria per servire alla storia litteraria di
questo nuovo scrittore di Antiquaria e Belle Arti, Cosmopoli, Roma 1786
Un libello [col ritratto di Baiocco sul
frontespizio], pubblicato anonimamente da Onofrio Boni, erudito, nel luglio del
1786, Lettera di Baiocco al Ch.mo Signor Abate Carlo Fea ..., conclude la controversia,
ormai ridotta soltanto sul piano dell'insulto personale tra Boni e Fea,
raccogliendo critiche e pettegolezzi di tutto l'ambiente. (Presso il Research
Archive for Ancient Sculpture at the University of Cologne and the German
Archaeological Institute) (DAI), (Handwritten note at l. B3v (p. xiv). On t. p.
stamp with indication "Instituto di Corrisp. Archeologica". Ink spots
on t. p)
Domenico Rossetti De Scander, Il Sepolcro di
Winckelmann in Trieste, Alivisopoli, Venezia 1823
Lo stampatore ci legge: La lettera stessa
incomincia alla pagina V con l’addirizzo “Bajocco al ch. sig. ab. Carlo Fea
Giureconsulto Salute” e finisce con la pag. 24 portando la data “Dal Caffè
degl’Inglesi in Roma, 30 luglio 1786”.
Bénigne Gagneraux, Baiocco, frontespizio della
Lettera di Baiocco, Cosmopoli, Roma 1786
Benigne Gagneraux, Baiocco, frontespizio della
Lettera di Baiocco, Cosmopoli 1786 […] artisti, con le cartelle di disegni
sotto braccio, è il contesto in cui [opera Baiocco] (Liliana Barroero, Intorno
a Batoni: Convegno internazionale, Roma, 3 e 4 marzo 2009: atti, Fondazione
Ragghianti studi sull'arte, Roma 2009)
Giuseppe Beretta, Le opere di Andrea Appiani:
primo pittore in Italia di S. M. Napoleone ..., Giovanni Silvestri, Milano 1848
Quadretto in tavola, incominciato da Sablet, fu
terminato dall’Appiani, e significa una persona che fa l’elemosina al poverello
Romano, conosciuto sotto il nome di Baiocco
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015
Francesco Ravai e Giovanni Giganti ...
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015
Questo Bacocco era figlio di un Droghiere quasi
in faccia alla spezieria di Borioni, il quale tirava sassi a meraviglia.
NELL’ARTE
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“Bacocco o Baiocco” di Ignoto
Titolo: Bacocco, Baccocco o Baiocco
Artista: Ignoto (XVIII secolo) - Italiano
Data: XVIII secolo / XX secolo
Tecnica: Acquarello
Dimensioni: 960 x 6,50 cm
Collocazione: Biblioteca del Burcardo, Roma
Nota: “Baiocco” è una maschera teatrale della
Commedia dell’Arte, creata dal toscano Antonio Salvi (1664-1724) nel 1729 e
interpretata da Antonio Ristorini. La sua compagna è “Serpilla”. La prima
rappresentazione ebbe luogo a Verona nel maggio del 1715.
"Il Nano Bacocco" di Carlo Marchionni
Titolo: Nano Bacocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 – 1786) - Italiano
Data:
Tecnica: Matita nera/Acquarello bruno e grigio
Dimensioni: 27,20x19,80 cm.
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Note: “Questo Bacocco era figlio di un Droghiere
quasi in faccia alla spezieria di Borioni, il quale tirava sassi a meraviglia”.
(Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo Marchionni Caricaturista …,
Campisano, Roma 2015)
“Il Nano Baiocco” di Carlo Marchionni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 – 1786) - Italiano
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: (Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015)
“Il Nano Baiocco” di Carlo Marchionni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 – 1786) - Italiano
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: (Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015)
“Il Nano Baiocco” di Carlo Marchionni - Italiano
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 – 1786) - Italiano
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: (Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015)
“Il Nano Baiocco” di Carlo Marchionni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 – 1786) - Italiano
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: (Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015)
“Il Nano Baiocco” di Carlo Marchionni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 – 1786) - Italiano
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: (Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo Marchionni
Caricaturista …, Campisano, Roma 2015)
“Il Nano Baiocco” di Carlo Marchionni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 – 1786) - Italiano
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: (Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015)
"The Dwarf Baiocco" by Jens Juel
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: Jens Juel (1745 - 1802) - Danese
Data: 1774-1776
Tecnica: Gessetto nero/carta
Dimensioni: 23,00 x 39,00 cm.
Collocazione: Statens Museum for Kunst di
Coopenhagen
Note: Il nano romano Francesco Ravai, chiamato
Baiocco. Figura intera, di tre quarti verso sinistra.
"The Dwarf Baiocco" by Jens Juel
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: Jens Juel (1745 - 1802) - Danese
Data: 1774-1776
Tecnica: Olio/tela
Dimensioni: 22,00 x 16.50 cm.
Collocazione: Statens Museum for Kunst di
Coopenhagen
Note: The Roman Dwarf Francesco Ravai, called
Bajocco. Den Romerske Dvaerg Francesco Ravai, kaldet Baiocco.
"The Dwarf Baiocco" by Jens Juel
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: Jens Juel (1745 - 1802) - Danese
Data: 1773-1776.
Tecnica: Olio/tela
Dimensioni:
Collocazione: Statens Museum for Kunst di
Coopenhagen
Note: The Roman Dwarf Francesco Ravai, called
Bajocco. Bibliografia: Patrick Kragelund,
'The Bajocco in Copenhagen: by Juel, Fragonard, Vincent or Abildgaard', SMK Artjournal (Statens Museum for Kunst), 2006
'The Bajocco in Copenhagen: by Juel, Fragonard, Vincent or Abildgaard', SMK Artjournal (Statens Museum for Kunst), 2006
“The Dwarf Baiocco” by Philip Wickstead
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: Philip Wickstead (1763 - 1786) - Inglese
Data: 1772 ca.
Tecnica: Olio/tela
Dimensioni: 72,40 x 34,20? (60,30) cm
Collocazione: Leeds Museum and Galleries Burton
Constable
Note: Acquistato presso l’artista da William
Constable, a Roma nel 1772. Questa è l'unica opera conosciuta di Wickstead a
Roma, è il suo studio “Baiocco il nano” (1772; Leeds City Art Gallery), nella
cui posa assomiglia stranamente nel ritratto dell'attore William Powell di
Zoffany del 1767 ca, realizzato postumo. The only work known from Wickstead's
lime in Rome is his study of Baiocco the dwarf (1772; Leeds City Art Gallery),
in which the dwarf's pose bears an uncanny resemblance to Zoffany's portrait of
the actor William Powell as Posthumus, … (Penelope Treadwell, Johan Zoffany:
Artist and Adventurer, Paul Holberton, London 2009). Pubblicato da: B. Ford,
James Byres: Principal Antiquarian per i visitatori inglesi a Roma, in: Apollo
99, 1974, 411 Fico. 6. Viene riprodotto in A. Wilton e I. Bignamini (a cura
di), Grand Tour. Il Lure di Italia nel Settecento. Cat., Tate Gallery, London
1996, n. 151 (Brian Allen). L’opera è stata esposta a Hull nel 1970.
Bibliogr: Ford 1974, p. 411, fig. 6.
“The Dwarf Baiocco” by Ann Forbes
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: Ann Forbes (1745 - 1834) - Scozzese
Data: 1776
Tecnica: olio/tela
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: ‘Constantine Ionides’ Collection,
into Edwin and Susan Davies Gallery, London
Nota: ‘Baiocco a Beggar in Rome’. He also
appears in a small painting, formerly in the Ionides collection, signed and
dated 1776 by Ann Forbes. (Andrew Wilton, Ilaria Bignamini, Grand tour: the lure of Italy in the
eighteenth century, Palazzo delle Esposizioni Roma, Roma 1996)
“The Zwerg Baiocco” by Johann Friedrich Bury
Titolo: Der Zwerg Bajocco
Artista: Johann Friedrich Bury (1763 - 1823) – Tedesco
Data: …
Tecnica: …
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Pura supposizione la mia, circa
l’esistenza d’un tale dipinto. Ho trovato soltanto questa frase: “Aggiunge un
dipinto J. Friedrich Bury, poi a Weimar”. (F. Noack, Das Deutschtum in Rom,
Stuttgart 1927) (J. Friedrich Bury, Martin Dönike, Briefe aus Italien an Goethe
und Anna Amalia, 2007)
“The Dwarf Baiocco” by David Allan (?)
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: David Allan (?) (1744 - 1796) - Scozzese
Data: 1776?
Tecnica: Acquarello
Dimensioni: 35,00 x 24.50 cm
Collocazione: Wellcome Library, Londra
Nota: Iconographic Collections, Bibliographic
Record Link to Wellcome Library Catalogue.
The Dwarf Baiocco by by David Allan - Scozzese
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: David Allan (1744 - 1796)
Data: 1767–1777
Tecnica: olio/tela
Dimensioni: 62,00 x 50,00 cm
Collocazione: Hunterian Museum, Londra
Nota: Dipinto attribuito. Dalla Collezione The
Royal College of Surgeons of England
“Le Nain Bajocco” de Bénigne Gagneraux* -
Francese
Titolo: Le Nain Bajocco
Artista: Bénigne Gagneraux (1756 - 1795) - Francese
Data: 1786
Tecnica: Incisione
Dimensioni: 22,00 x 29,70 cm à la cuvette; 26,50
x 39,00 à la feuille (vergé).
Collocazione: British Museum, Londra
Nota: Estampe, 22,00 X 29,70 cm à la cuvette;
26,50 x 39,00 à la feuille (vergé). Bénigne Gagneraux (1756 -1795), Baiocco,
portrait du célèbre mendiant "Baiocco", "le prince des nains de
Rome" (J. Régnier), c. 1780. Notice sur le site du British Museum. Bénigne
Gagneraux: le nain mendiant Baiocco Eau-forte vers 1780 - Prezzo:EUR 140,00 +
Spese spedizione: EUR 18,00 - Numero oggetto eBay: 271093476069- Ultimo aggiornamento
il 03 giugno 2013 - Venditore: Sarah
Sauvin, 7 avenue Charles, 93220 Gagny, Île-de-France, France métropolitaine -
‘BAIOCCO’ - Portrait di Francesco ravai;
Roma; Rome' 1786. Blatt/ sheet: 37,8 x 26,6 cm, Platte/plate: 29,8 x 22,2 cm. -
Der Dargestellte ist Franceso Ravai (1723-1793) (auch:Francesco Ravaglia ), ein
bekannter Kleinwüchsiger in Rom. Seinen Spitznamen ´Baiocco´ erhielt er, da er
immer nur um eine kleine Spende, den Baiocco (kleinste historische Münze des
Kirchenstaats), bat. Meist hielt er sich am Caffè Greco nahe der Spanischen
Treppe auf. - Radierung von Bénigne Gagneraux (1756-1795), ohne Signatur o.
Datum. Laveissière datiert auf 1786. - Referenz: Thieme-Becker, Bd. 13, S. 67;
S. Laveissière, Bénigne Gagneraux. Aust. Kat. Rom/Dijon 1983, Nr. 28-29;
British Museum Nr. 1871,0812.4053. - Radierung auf Bütten mit Wasserzeichen
(Fleur-de-lis im Doppelkreis). Ausgezeichneter Druck mit breitem Rand. Schwach
fleckig, kaum sichtbare, geglättete Mittelfalte, einzelne dünne Stellen im Papier,
sorgfältig geschlossener Riss am rechten Ellenbogen, teils gelöschte
Bleistiftannotationen im weißen Rand unten rechts, sonst sehr gut erhalten. -
Photos s. u. sowie li. o. (HR). - The painting represents Francesco Ravai
(1723-1793), a famous man with dwarfism, nicknamed Bajocco (ancient Italian
currency) from the „small change” which he begged for. He was a well-known
figure in and around the Caffé del Greco in Rome near the Spanish Steps. -
Copper etching by Bénigne Gagneraux (1756-1795), without signature or date.
Laveissière dated 1786. - Reference: S. Laveissière, Bénigne Gagneraux.
Catalogue. Rome/Dijon 1983, No. 28-29; British Museum No. 1871,0812.4053;
Thieme-Becker, Vol. 13, p. 67. - Etching on laid paper, watermarked
(Fleur-de-lis in double-circle). Very good impression with nice margins around.
Slight staining, smoothed and hardly visible fold. Isolated paper thinnings on
the verso. Tear to right elbow neatly rebacked. Deleted pencil annotations to
lower blank margin, else very nice. Photos below and top left (HR). - Sylvain
Laveissière est par ailleurs l’auteur de plusieurs catalogues d’expositions
dont il a été le commissaire, notamment: Bénigne Gagneraux, un peintre
bourguignon dans la Rome néo-classique, Rome et Dijon, 1983 (De Luca)
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
*Bénigne Gagneraux, artiste français, fut à Rome
dès 1776, où il devint un peintre apprécié.
“Karzeł Baiocco” Franciszka Smuglewicza
Titolo: Karzeł Baiocco
Artista: Franciszek Smuglewicz (1745 - 1807) - Polacco
Data: 1784 ca.
Tecnica: Olio/tela
Dimensioni: I° Asta (38,10 x 27,94 cm) - II°
Asta (38,00 x 29.50 cm)
Collocazione: Londra, nel 1987 e nel 2000
Note: I° Asta: Sotheby's, London (20/07/1987), $
1,361 USD, Lot 50 – II° Asta: Casa d'Aste, Regno Unito (25/09/2000), n° lotto
200. Portrait of the dwarf Baiocco, holding a staff, with a jug, a loaf and a
plate on a ledge at his side, with a paper label on the reverse from a late
18th Century/early 19th Century London sale catalogue inscribed 'Smuglewicz -
56 a whole-length of Baiocco, the dwarf at Rome' and another 'Mr. Wyatt the
architect knew this man at Rome, and said he was beggar and only one yard
high'. Lot 200 / Sale 6355 - Price Realized £7,638 ($11,105) - Sales totals are
hammer price plus buyer’s premium and do not reflect costs, financing fees or
application of buyer’s or seller’s credits. Estimate £3,000 - £5,000 ($4,362 -
$7,270).
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
* Franciszek Smuglewicz (Varsavia 6/10/1745 -
Vilnius 18/9/1807), pittore e disegnatore. Nel 1763 va a Roma, dove studia con
Anton von Maron. Nel 1765 ottiene una borsa di studio dal Re Stanislao Augusto
per continuare la sua formazione artistica presso l’Accademia di San Luca. A
Roma decora la Chiesa di San Stanislao. Con Vincenzo Brenna compila l'inventario
della Domus Aurea. Nel 1784, torna a Varsavia, ma dal 1795 si stabilisce a
Vilnius, dove, due anni dopo, sarà nominato Direttore della Cattedra di Disegno
e Pittura presso l'Università. Negli anni 1800-1801, su invito dello Zar Paolo
I è a San Pietroburgo per decorare il Castello di Mikhailovsky. Muore a Vilnius
e viene sepolto nel Cimitero di Ross.
“Karzeł
Baiocco” Franciszka Smuglewicza
Titolo: Karzeł Baiocco
Artista: Franciszek Smuglewicz (1745 - 1807) - Polacco
Data: …
Tecnica: Oil on paper, laid on canvas
Dimensioni: 24,00 x 17,50 cm
Collocazione: …
Note: The Portrait of the dwarf Baiocco is
labelled on the reverse “Smuglewicz-56 a whole length of Baiocco, the dwarf at
Rome”. Dwarves were a feature of several 16th and 17th Century courts and were
often regarded in the manner of human pets. The Duke of Mantua had a special
suite of small rooms to house his group. Philip V of Spain had his court
painter Valazquez paint a magnificent series of portraits of his favourite dwarves.
Many collectors of cabinets of curiosities had a fondness for dwarves. They
created a striking visual abrupt change of scale and provided an added
attraction to the gallery. In Manfredo Settala's 'Museum' they acted as guides
as well as being exhibits and were counted amount the marvels of the
collection. A wondrous link between the inanimate objects and life itself.
Item Description / Dealer Expertise. An unusual
oil painting of a dwarf attributed to Franciscus Smuglevitch.
“Il Nano Baiocco” di Jean Grandjean
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Jean Grandjean (1752 - 1781) - Olandese
Data: 1780?
Tecnica: Gessetto bianco e nero/Carta blu
Dimensioni: 29,20 × 21,80 cm
Collocazione: …
Nota: “Il Bajocco mendicante romano” di Jean
Grandjean.
Il nano
accattonaggio Francesco Ravai, soprannominato Bajocco - A Roma nel tardo 18°
secolo è stato un'attrazione. Diversi
artisti lo hanno notato e immortalato con capelli rigogliosi e folta barba.
Come promemoria Grandjean ha annotato che Bajocco quando lo ha ritratto,
indossava pantaloni rossi. - J.Q. v Regteren Altena, Bajocco, in: Festschrift
Eduard Trautscholdt. Hamburg 1965, 136-142 e T.F. Hufschmidt & L.
Jannatoni, Antico Caffé Greco. Roma s. un. (1989?) 232 (con bibliografia).
Elenco opere di: David Allan, Ann Forbes, Jean Grandjean, Jens Juel, J.H.
Fragonard, Bénigne Gagneraux, François Masson, Carlo Marchionni, George Romney,
Jacques-Henri Sablet e Philip Wickstead. F. Noack, Das Deutschtum in Rom
(Stuttgart 1927). Aggiunge un dipinto di J.F. Bury, poi a Weimar. - The Roman
beggar Bajocco, Jean Grandjean, 1762 – 1781. - Paper, h 292mm × w 218mm. - The
beggar dwarf Francesco Ravai, nicknamed Bajocco (after a small Roman coin worth
only a few pence) must have been a sight to behold in late 18th-century Rome. Various
artists immortalized his striking appearance, characterized by his thick head
of hair and full beard. As a reminder Grandjean noted that Bajocco was wearing
red pants when he drew him. - Title: The Roman beggar Bajocco. - Object type:
drawing. - Object number: RP-T-2014-13-57. - Inscription: 'Rode broek', 'Een
Bedelaar te Romen bygenaamd Bajoccho', 'J. Grandjean a Roma'. - Description:
Tekening uit een groep tekeningen van landschappen en stadsgezichten in Italië
(Rome, Tivoli, Civita Castellana en Pozzuoli). - Artist: draughtsman: Jean
Grandjean. - Place: Rome. - Dating: 1762 – 1781. - Material: paper, chalk. -
Measurements: h 292 mm × w 218 mm. - Bajocco mendicante romano, Jean Grandjean,
1762 – 1781 - Carta, h 292 millimetri × 218 millimetri w. - Il nano mendicante
Francesco Ravai, soprannominato Bajocco (dopo una piccola moneta romana merita
solo pochi centesimi) deve essere stato uno spettacolo da vedere alla fine del
18 ° secolo a Roma. Vari artisti immortalato il suo aspetto sorprendente, caratterizzato
dalla sua folta capigliatura e barba piena. Come promemoria Grandjean ha
osservato che Bajocco indossava pantaloni rossi quando lo tirò. - Titolo: Il
mendicante romana Bajocco - Tipo di oggetto: Disegno - Oggetto numero:
RP-T-2014-13-57 - Iscrizione: 'Pantaloni rossi', 'Un mendicante romano
soprannominato Bajoccho', 'J. Grandjean a Roma ' - Descrizione: Attingendo a un
gruppo di disegni di paesaggi e paesaggi urbani in Italia (Roma, Tivoli, Civita
Castellana e Pozzuoli). - Artista: Jean Grandjean - Luogo: Roma - Datazione:
1762 – 1781 - Materiale: carta, gesso - Misure: h 292 mm × 218 millimetri w
Titolo: [Baiocco in:] Rome, the Spanish
Steps
Artista: C. L. [Carl Johan Lindström? (1801 -
1846) - Svedese]
Data: 1820 (?)
Tecnica: Acquarello/…
Dimensioni: 33,4 x 42,8 cm
Collocazione: Wellcome Library Catalogue, London
Nota: Rome, the Spanish Steps: a woman and a boy
looking at a male dwarf standing at the foot of the steps. Iconographic
Collection. Bibliographic: Record Wellcome Library Catalogue. La firma, sul
dipinto, con la sigla “C. L.” potrebbe essere quella di Carl Lindström. E
questo pittore, allo scopo di ricordarlo, potrebbe aver rappresentato nella
prima metà dellOttocento, il nano Baiocco Francesco Ravai, già morto perché
vissuto nella seconda metà del Settecento.
Titolo: Le Nain Baiocco
Artista: Jacques-Henri Sablet (1749 - 1803) - Svizzero
Data: …
Tecnica: Olio/Tavola
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Nota: Dipinto in collaborazione con Andrea
Appiani. - Quadretto in tavola, incominciato da Sablet, fu terminato
dall’Appiani, e significa una persona che fa l’elemosina al poverello Romano,
conosciuto sotto il nome di Baiocco (Giuseppe Beretta, Le opere di Andrea
Appiani: primo pittore in Italia di S. M. Napoleone ..., Giovanni Silvestri,
Milano 1848) - J. Q. v Regteren Altena, Bajocco, [in:] “Festschrift Eduard
Trautscholdt. Hamburg 1965, 136-142 e T.F. Hufschmidt & L. Jannatoni”,
Antico Caffé Greco. Roma s. un. (1989?) 232 (con bibliografia). - Elenco opere
di: David Allan, Ann Forbes, Jean Grandjean, Jens Juel, J.H. Fragonard, Bénigne
Gagneraux, François Masson, Carlo Marchionni, George Romney, Jacques-Henri
Sablet e Philip Wickstead. F. Noack, Das Deutschtum in Rom, Stuttgart 1927. -
Aggiunge un dipinto di J. F. Bury, poi a Weimar. - Appiani per suo diletto
dipinge, in collaborazione con Jacques Henri Sablet, 'Il Baiocco', soprannome
di un nano, Francesco Ravai, che stazionava tra Piazza di Spagna e il Caffè
Greco facendo spesso da modello ad artisti, come Carlo Marchionni, [...] -
Signalée par Anne van de Sandt, une peinture par Sablet et Appiani,
représentant Bajocco avec quelqu'un lui faisant
“Il Nano Baiocco” di Andrea Appiani
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Andrea Appiani (1754 - 1817) - Italiano
Data: …
Tecnica: olio/tavola
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Dipinto in collaborazione con Jacques
Henri Sablet. - Quadretto in tavola, incominciato da Sablet, fu terminato
dall’Appiani, e significa una persona che fa l’elemosina al poverello Romano,
conosciuto sotto il nome di Bajocco (Giuseppe Beretta, Le opere di Andrea
Appiani: primo pittore in Italia di S. M. Napoleone ..., Giovanni Silvestri,
Milano 1848) - J.Q. v Regteren Altena, Bajocco, in: Festschrift Eduard
Trautscholdt. Hamburg 1965, 136-142 e T.F. Hufschmidt & L. Jannatoni,
Antico Caffé Greco. Roma s. un. (1989?) 232 (con bibliografia). Elenco opere
di: David Allan, Ann Forbes, Jean Grandjean, Jens Juel, J.H. Fragonard, Bénigne
Gagneraux, François Masson, Carlo Marchionni, George Romney, Jacques-Henri
Sablet e Philip Wickstead. F. Noack, Das Deutschtum in Rom (Stuttgart 1927).
Aggiunge un dipinto di J.F. Bury, poi a Weimar. - Appiani per suo diletto
dipinge, in collaborazione con Jacques Henri Sablet, 'Il Baiocco', soprannome
di un nano, Francesco Ravai, che stazionava tra Piazza di Spagna e il Caffè
Greco facendo spesso da modello ad artisti, come Carlo Marchionni, [...] -
Signalée par Anne van de Sandt, une peinture par Sablet et Appiani,
représentant Bajocco avec quelqu'un lui faisant. - Appiani per suo diletto
dipinge, in collaborazione con Jacques Henri Sablet, 'Il Baiocco', soprannome
di un nano, Francesco Ravai, che stazionava tra Piazza di Spagna e il Caffè
Greco facendo spesso da modello ad artisti, come Carlo Marchionni, [...] -
Signalée par Anne van de Sandt, une peinture par Sablet et Appiani,
représentant Bajocco avec quelqu'un lui faisant. - Appiani per suo diletto
dipinge, in collaborazione con Jacques Henri Sablet, 'Il Baiocco', soprannome
di un nano, Francesco Ravai, che stazionava tra Piazza di Spagna e il Caffè
Greco facendo spesso da modello ad artisti, come Carlo Marchionni, [...] -
Signalée par Anne van de Sandt, une peinture par Sablet et Appiani,
représentant Bajocco avec quelqu'un lui faisant
“Le Nain Baiocco” di François Masson
Titolo: "Le Nain Baiocco"
Artista: François Masson (1745 - 1807) - Francese
Data: tra 1770-1775
Tecnica: Incisione
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Ritratto. L'incisione di François Masson è
stata pubblicata da Ellen Poulsen, (Bayoche, desiné par Masson / D'après nature
à Rome- Poulsen, 1975, p. 46 e ili. p. 48). - Jens Juel. Tegninger. Cat.,
Copenhagen 1975, 48. - J.Q. v Regteren Altena, Bajocco, in: Festschrift Eduard
Trautscholdt. Hamburg 1965, 136-142 e T.F. Hufschmidt & L. Jannatoni,
Antico Caffé Greco. Roma s. un. (1989?) 232 (con bibliografia). Elenco opere
di: David Allan, Ann Forbes, Jean Grandjean, Jens Juel, J.H. Fragonard, Bénigne
Gagneraux, François Masson, Carlo Marchionni, George Romney, Jacques-Henri
Sablet e Philip Wickstead. F. Noack, Das Deutschtum in Rom (Stuttgart 1927).
Aggiunge un dipinto di J.F. Bury, poi a Weimar.
“Il Nano Baiocco” di Carlo Marchionni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Carlo Marchionni (1702 - 1786) - Italiano
Data: 1785 ca.
Tecnica: …/…
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi
Nota: Ritratto
“The Dwarf Baiocco” by David Allan
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: David Allan (1744 - 1796) – Scozzese
Data: 1772 ca.
Tecnica: penna e acquarello/carta
Dimensioni: 23,50 x 19,70 cm
Collocazione: National Gallery of Scotland
Edimbourg
Nota: Disegno e scritta: “Pauvre Baiocco, a
Beggar in Rome” (Povero Baiocco, un pezzente a Roma)
“Le Nain Bajocco” de Bénigne Gagneraux
Titolo: Le Nain Bajocco
Artista: Bénigne Gagneraux (1756 - 1795) - Francese
Data: 1786
Tecnica: Incisione
Dimensioni: 24,00 x 12,00 cm
Collocazione: Research Archive for Ancient
Sculpture at the University of Cologne and the German Archaeological Institute
(DAI)
Note: Incisione tratta da: Onofrio Boni, Lettera
di Bajocco al ch. sig. abate C. F. giurisconsulto o sia Memoria per servire
alla storia litteraria di questo nuovo scrittore di Antiquaria e Belle Arti,
Cosmopoli, Roma 1786) (Handwritten note at l. B3v (p. xiv). On t. p. stamp with
indication "Instituto di Corrisp. Archeologica". Ink spots on t. p).
Il disegno per l’incisione sul frontespizio è del pittore Benigne Gagneraux.
(Liliana Barroero, Intorno a Batoni: Convegno internazionale, Roma, 3 e 4 marzo
2009: atti, Fondazione Ragghianti studi sull'arte, 2009)
“Il Nano Baiocco” di Ignoto
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Ignoto - Inglese
Data: 1790
Tecnica: Disegno a inchiostro color
sanguigna/carta
Dimensioni: 18,00 x 36,00 cm
Collocazione: Archivio Alberto Macchi, Roma
Nota: La carta su cui c’è il disegno è scritta
ad inchiostro nero, sia sul fronte che nel retro. Riporta una elenco di cibi
con i relativi prezzi, una nota spesa, caratteristica della taverna e la data
dell’11 febbraio 1790
“Le Nain Baiocco” par Jean-Honoré Fragonard
Titolo: Le Nain Baiocco
Artista: Jean-Honoré Fragonard (1732 - 1806) - Francese
Data: 1790
Tecnica: Acquarello/carta
Dimensioni:
Collocazione: Francoforte
Nota: Baiocco con sua moglie.
“Le Nain Baiocco” par Jean-Honoré Fragonard
Titolo: Le Nain Baiocco
Artista: Jean-Honoré Fragonard (1732 - 1806) - Francese
Data: 1774
Tecnica: Works on Paper/chk brush ink wash
prov.lit.
Dimensioni: (35,56 x 27,94 cm)
Collocazione: Fog Art Museum
Nota: Le nain Bajocco entre deux bornes (Il nano
Bajocco tra due terminali). Lot 316 - Christie's, Paris (March 21, 2002). The
Pierre Decourcelle Collection (Sale 5005). Original Currency of Sale: € 120,000
EUR Hammer, Estimate max: 150,000 EUR. - Lot Description
Jean-Honoré Fragonard (1732-1806). - Le nain Bajocco debout entre deux bornes
inscrit et daté par Bergeret 'Rome 1774'. -
craie noire, pinceau et encre brune, lavis brun 362 x 285 mm. –
Provenance: Pierre-Jacques-Onésyme Bergeret, avec son inscription. - Vente du Duc de Chabot et Duc de la Mure ou
Desmarets; Paris, 17-22 décembre 1787, lot 175 (36 livres 4 sols, comme 'Une
autre figure d'après le même personnage bien drapé et touchée aussi largement
que la précédente'). - Acheté par Pierre
Decourcelle en juin 1911 de Kraemer pour 4,000 francs. – Literature: A.
Ananoff, L'oeuvre dessiné de Jean-Honoré Fragonard, Paris, 1961, I, no. 264,
fig. 89. - J.Q. van Regteren Altena,
'Bajocco', Festschrift E. Trautscholdt, 1965, pp. 136-42. - S. Laveissière, Bégnine Gagneraux, cat. Expo.
Rome, 1981, p. 102. - J.-P. Cuzin, 'De
Fragonard à Vincent', Bulletin de la Société de l'Histoire de l'Art Français,
1983, p. 111, note 36, fig. 14. - M.
Stuffman, Französische Zeichnungen im Städelschen Kunstinstitut, cat. Expo, Francfort,
Städtische Galerie im Städelschen Kunstinstitut, 1986, p. 156, fig. 125a. - P.
Rosenberg, Fragonard, cat. Expo, Paris, Galeries Nationales du Grand Palais,
1987, p. 377, fig. 1. - J.-P. Cuzin et P. Rosenberg, J.H. Fragonard e H. Robert
a Roma, cat. Expo, Rome, Villa Medici, 1991, p. 244, fig. b. - Lot Notes: Ce
portrait du nain Bajocco a été dessiné par Fragonard à Rome en 1774 lors de son
second voyage en Italie qu'il fit pour accompagner le financier
Pierre-Jacques-Onésyme Bergeret (1715-1785). Bergeret, sa femme de chambre,
Fragonard et sa femme quittèrent Paris le 5 octobre et exactement deux mois
plus tard ils arrivèrent à Rome. Les voyageurs habitèrent à Rome tout le mois
de décembre 1773 et encore les mois de mars et juin 1774. Le reste du temps il
firent des excursions à Tivoli, Frascati, Gaëte et Naples. Début juillet 1774
Bergeret, Fragonard et toute la compagnie quittèrent Rome pour retourner à
Paris en passant par Florence, Venise, Vienne, Dresde et Strasbourg. - De retour à Paris, Bergeret confisca tous les
dessins de Fragonard sous prétexte que Fragonard n'avait rien déboursé pour le
voyage. Fragonard fit un procès au financier, qu'il gagna et Bergeret fut
obligé de rendre les dessins ou de payer 30,000 livres. Bergret préféra payer. -
Beaucoup des dessins éxécutés par
Fragonard en 1773-4 durant son voyage italien ont été annotés par Bergeret
quand ils sont passés par ses portefeuilles. Bergret a ainsi précisé le lieu et
la date d'éxécution des dessins. Le présent dessin est inscrit 'Rome 1774'
comme le sont quatre autres portraits au lavis, tous de même taille (P.
Rosenberg, op. cit., nos. 174-7). Ces cinq dessins ont sans doute quitté les
portefeuilles de Bergeret avant sa mort en 1785: la paire de portraits du
Louvre fit partie de la vente Vassal de Saint-Hubert dès 1779 et d'autres
furent vendus en 1787 et 1791. - La
première mention du présent dessin remonte à 1787, quand il fut vendu aux
enchères en paire avec la feuille maintenant au Städelsches Kunstinsintitut à
Franckfort (P. Rosenberg, op. cit., no. 176). Le dessin de Franckfort fut
décrit en 1787 comme 'Une étude de deux figures représentant un mendiant de
taille raccourcie et grotesque, il est arrêté devant une jeune femme assise qui
tient un chapeau sur elle', la vente anonyme du 31 mai 1790 rajouta 'le
portrait d'un mendiant de Rome et celui de sa femme; il est connu sous le nom
de Bajocco'. Dans le dessin de Franckfort le nain est vu de profil, en
conversation avec une jeune fille assise. Les deux personnes sont devant deux bornes,
les mêmes qui dans le présent dessin sont derrière le nain et donnent une idée
de sa taille. - Bajocco, de son vrai nom Francesco Ravai, reçut son surnom du
type de pièces de monnaies qu'il sollicitait des passants. Il était en général
installé à l'entrée du fameux café Grecco ou place d'Espagne. L'aspect
pittoresque du personnage attira beaucoup d'artistes contemporains comme
Vincent, Gagneraux, Philip Wickstead, Sablet, Appiani, Juel et d'autres. Mais
contrairement à d'autres artistes, Fragonard représenta son modèle posant avec
une certaine fierté, tenant son bâton comme un chevalier tiendrait son épée,
avec un regard droit et légèrement moqueur.
The Dwarf Baiocco by Jens Juel
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: Jens Juel (1745 - 1802) – Danese
Data: 17…
Tecnica: Olio/Tela
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Statens Museum for Kunst di
Coopenhagen
Nota: Bajocco ritratto a Coopenhagen accanto ad
un altrettanto noto mendicante nano, un ebreo.
“Le Nain Baiocco” par François-André Vincent (?)
Titolo: Le Nain Baiocco
Artista: François-André Vincent (1746 - 1816) - Francese
Data: …
Tecnica: …
Dimensioni: …
Collocazione: …
Nota: The Roman Dwarf Francesco Ravai, called
Bajocco. Bibliografia: Patrick Kragelund, The Bajocco in Copenhagen: by Juel,
Fragonard, Vincent or Abildgaard, SMK Artjournal (Statens Museum for Kunst),
2006
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: [Nicolai Abildgaard (?) - Danese]
Data:
Tecnica: …
Dimensioni:
Collocazione:
Nota: The Roman Dwarf Francesco Ravai, called
Bajocco. Bibliografia: Patrick Kragelund, The Bajocco in Copenhagen: by Juel,
Fragonard, Vincent or Abildgaard, SMK Artjournal (Statens Museum for Kunst),
2006
“Le Nain Baiocco” par [Jean-Honoré Fragonard?] - Francese
Titolo: Le Nain Baiocco
Artista: Jean-Honoré Fragonard (?) (1734 - 1802) - Francese
Data:
Tecnica: …
Dimensioni:
Collocazione:
Nota: The Roman Dwarf Francesco Ravai, called
Bajocco. Bibliografia: Patrick Kragelund, The Bajocco in Copenhagen: by Juel,
Fragonard, Vincent or Abildgaard, SMK Artjournal (Statens Museum for Kunst),
2006
"The Dwarf Baiocco" by Georges Romney - Inglese
Titolo: The Dwarf Baiocco
Artista: Georges Romney (1734 - 1802)
Data: 1774 ca.
Tecnica:
Dimensioni: 18 in. By 15 in.
Collocazione:
Nota: 172 Head of Baiocco: a well known Roman
dwarf. Painted in Home from the life. Exhibited at the British Institution,
1861. Firma in calce alla lettera che segue: J. Flaxman e sotto la data: June
18, 1804, Buckingham Street … Questo scritto si trova in “The Real Blake”, a
pag. 59
“Dwarf Baiocco” (from F. Smuglewicz) by
Dwight & Mercer Ltd
Titolo: The Dwarf Baiocco by Franciszek
Smuglewicz
Artista: Dwight & Mercer Ltd (XXI sec.) - Inglese
Data: (XXI sec.)
Tecnica: Stampa/Tela
Dimensioni: 30,00 cm x 60,00 cm
Collocazione: Bibliografi Charles Nelson, Ascot
Berkshire United Kingdom
Nota: Prezzo 43 Euro. Altri dati si trovano su
Ebay in Internet
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GIOVANNI
GIGANTI (BAJOCCO)
NELLA
LETTERATURA E NELL’ARTE
GIOVANNI GIGANTI (Borghetto di Grottaferrata
18/10/1792 – Roma 7/10/1834). È un nano, figlio di Mastro Giganti e di Bibiana.
Ancora bambino si trasferisce a Roma con sua madre, suo padre e con due sorelle
e va a vivere a Palazzo Fiano a Via in Lucina, nello stesso edificio dove
risiede l’Ambasciatore del Portogallo. Trova lavoro vicino casa, come custode,
assieme a sua madre - che viene assunta come serva – presso il noto “Caffè
Nuovo”, a Palazzo Ruspoli, tra Via del Corso, Piazza San Lorenzo in Lucina, Via
del Leoncino, Via della Fontanella di Borghese e Largo Goldoni (oggi sede della
Fondazione Memmo), luogo di ritrovo dei viaggiatori del Grand Tour, dei nobili,
degli alti prelati, degli artisti. Indossa sempre un soprabito rosso con un
bavero dalla grandezza sproporzionata o un pastrano blu e in capo ha un
cappello a cilindro nero che è quasi più alto di lui. È soprannominato
“Bajocco” perché fa giuochi d’intrattenimento con un Baiocco, la piccola moneta
coniata dallo Stato Pontificio, oppure egli stesso s’è assegnato furbescamente
questo soprannome rifacendosi al “Nano Baiocco” del secolo precedente, altro
personaggio molto famoso a Roma. Questo simpatico nanetto è chiamato dagli
avventori del Caffè “Sua Eccellenza Monsieur Bajocco” anche se poi per loro stessi
vale più d'un "Luigi d’oro". Amato e apprezzato da tutti, diviene
così famoso da dare origine ai modi di dire "E' arto come 'n Bajocco"
e “Nun c’ho un bajocco”. Insomma, i pittori lo ritraggono, gli scrittori
parlano di lui e i compositori si ispirano a lui per le loro opere e per i loro
brani musicali. Spesso veste come un “paino”, si tinge le guance di rosa e
porta scarpe con i tacchi; e per questo è considerato un idolo anche da tutti i
Dandies di Roma! Però il suo lavoro ogni giorno è estremamente arduo. Quando è
di servizio all’interno del locale deve procurare seggiole e giornali a chi ne
fa richiesta, quando invece è di servizio all’esterno, deve disporsi
all’ingresso del locale e, malgrado la sua statura, deve salvaguardare gli
avventori del Caffè, seriamente impegnato ad allontanare la folla dei
mendicanti e dei curiosi che si accalca davanti al portone, a scacciare le
prostitute, i cani randagi, gli ubbriaconi, i ladri. E a Carnevale poi, deve
salvaguardare i clienti dagli scherzi delle persone in costumi d’epoche
diverse, dalle carrozze che spesso scorrazzano impazzite, dalla violenza dei
cavalli berberi in gara, dal transito frenetico dei carri allegorici, dai
cortei scalmanati di maschere, nonché dal tiro dei pericolosi “confettacci” e
dal gioco dei micidiali “moccoletti”. Suo padre muore prematuramente. Sposa una
nana e ha dei figli. Muore a Roma e ai suoi funerali partecipa quasi tutta la
cittadinanza. Come lui, per le stesse caratteristiche e nello stesso periodo, è
noto a Milano un altro nano, soprannominato “Padella”, ritratto anche lui dai
vari viaggiatori del Grand Tour. Questi bazzica Piazza del Teatro della Scala
esibendosi e mendicando. S’interesseranno a lui, artisti e letterati italiani e
stranieri suoi contemporanei e di epoche successive, come: i pittori Giovanni
da Soresina Vidoni, Massimo D’Azeglio e Giovanni Battista Cipriani, italiani,
A. J. B. Thomas, francese, Dietrich Wilhelm Lindau, tedesco, Carl Johan
Lindström, svedese; o come gli scrittori, Gioacchino Belli, Vincenzo Monti,
Enrico Falqui, Carlo Pietrangeli, Angela Cipriani, Livio Jannattoni, Paolo
Liverani, Pier Andrea De Rosa, Paolo Emilio Trastulli, Pietro Romanelli,
Vincenzo Misserville, Nicola Di Nino, Luigi Biondi, italiani, Antonio Muñoz,
spagnolo, Beate Schroedter, tedesca,
Joseph Régnier, Stendhal, Olivier Michel e Olivier Bonfait, francesi;
fino al compositore Giacomo Rossini, italiano.
NELLA
LETTERATURA
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Livio Jannattoni, Il Caffè Nuovo, lo Scalinone e
il Nano Bajocco, i W.W. Story, Roba di Roma, London 1875, 7' ed, p. 200
Livio Jannattoni, Il "Caffè nuovo" lo
"Scalinone" e il Nano Bajocco, 1992, [in:] “Palazzo Ruspoli”, 351-386
Olivier Bonfait, Le peuple de Rome, 2013
Romàntìca. 4. Conservando frammenti di memoria.
Roma 2011
Vincenzo Misserville, Nacque a Borghetto di
Grottaferrata Giovanni Giganti detto "Baijocco, [in:] “Castelli Romani, n.
6 Giugno 1968”. 54 GROTTAFERRATA
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La France Litteraire, Pinard, Paris 1832-1842
Le nain Baiocco, dont nous avons écrit
l'histoire quelque part, les distribuait au Café Nuovo, avec une politesse
particulière, dans l'an de grâce 1832; j'aime à croire qu’il en est toujours
einsì, et que Rome est suffisanment pouvre et illuminé par la presse le
“Diario”, La “Voix de la Verité” et la “Gazette de Florence”.
Palazzo Braschi, Roma dei fotografi al tempo di
Pio IX, 1846-1878: fotografie da collezioni danesi e romane, Multigrafica
editrice, Roma 1978
La posa di Chicchignola per la foto ricorda
quella di Baiocco, un gobbo romano che intorno al 1770 posò per un [...] e il
suo tipo è qui ripetuto da Chicchignola, che peraltro è arrivato fino al nostro
secolo con la commedia di Ettore Petrolini a lui ...
Bollettino del Centro Rossiniano di Studi,
Centro Rossiniano di Studi, Pesaro 1996
Anche Bajocco "Tormentator dell'antiquario
Fea", s'ergea sui "tacchi”, e su le rosee guance. A moschini, a
mosconi, a mezze Lune s'incollavano i nei di taffettano”. Cangiano i tempi. Or
le città son tutte per le lunghe contrade, e per i vichi [...]
Antonio Muñoz, Roma nel primo ottocento,
Palombi, Roma 1961
In molti di questi Caffè si vede alla stessa ora
la stessa compagnia, e non vi mancano preti, frati e signore. Al Caffè Nuovo
c'è un mendicante famoso in tutto il mondo, Bajocco, un nano che porta giornali
e seggiole; la sua abilità consiste nel porsi un bajocco sulla fronte, farlo
saltare e riprenderlo a volo con la bocca. Un tempo questo poveraccio faceva
buoni affari, ed era il buffone di corte del pubblico romano; oggi si è fatto
vecchio e si lamenta dei tempi mutati. Si chiamava Giovanni Giganti, e non va
confuso col Bajocco mendicante del secolo precedente, Francesco Ravaglia,
(1723-1793): entrambi furono più volte ritratti da artisti italiani e
stranieri.
Enrico Falqui, Caffè letterari, Canesi, Roma
1962
Stendhal abitò per qualche tempo nel palazzo
Ruspoli. Tipica macchietta del locale “Caffè Nuovo” era Giovanni Giganti, uno
sgorbio d'uomo soprannominato Bajocco. […] Belli in una nota al sonetto del 15
gennaio 1835, lo immortalò.
Carlo Pietrangeli, Paolo Liverani, Palazzo
Ruspoli, Fondazione Memmo, Editalia, Roma 1992
E Bajocco era nato nel villaggio di Borghetto,
presso Grottaferrata, nell'ottobre 1792. Morirà a Roma nel dicembre del 1834.
Assistito e seguito sempre dalla madre Bibiana, che ricambiava con profondo
attaccamento, Bajocco finì per allogarsi al Caffè Nuovo, fin da quando stava a
Palazzo Fiano. «A quelli Caffettier fù molto accetto, / e Bibiana si presero ad
ancella; / ebbe perciò Bajocco e vitto e letto, / facendo al Caffè ognor la
sentinella». Destinato ad accogliere la clientela, i visitatori, introdurrà al
Nuovo, come si è già visto, pure Joseph Regnier, che […] poi con uno scatto
repentino, e riprenderlo immediatamente con la bocca. [...] Ma è poca cosa di
fronte al bel «romanzo» che ha saputo imbastire su questo personaggio ricco di
estro e di onorata memoria di Giovanni Giganti, detto Baiocco, attribuito
«all'avvocato-cavalier-conte-marchese-commendatore Luigi Biondi». [...]
stampato nel 1835, Genealogia, e gesta di Giovanni Giganti conosciuto in Roma
sotto il nome di Bajocco, attribuite al marchese Luigi Biondi, che fu tra i
fondatori del […] destinato ad accogliere la clientela, i visitatori,
introdurrà al Nuovo, come si è già visto, pure Joseph Regnier, che dedicherà al
nano romano ben nove capitoletti del suo [...] Sulla sua vita e le sue imprese
ci illuminano comunque le trentasei ottave contenute in un rarissimo opuscolo,
stampato nel 1835, Genealogia, e gesta di Giovanni Giganti conosciuto in Roma
sotto il nome di Bajocco, attribuite al marchese Luigi Biondi, che fu tra [...]
Si tratta di Francesco Ravai, che portava una grande barba (vedi l'incisione di
Bénigne Gagneraux, del 1786, esistente al Caffè Greco), ed era lacero e
cencioso, quanto Bajocco-Giganti si presentava invece curato e ben vestito,
avvolto nel suo soprabito dall'enorme bavero. [...] A cominciare dal «Ritratto
somigliantissimo di Giovanni Giganti detto Bajocco del Caffè Nuovo» (Museo di
Roma), disegno a penna acquarellato dovuto a Giovanni Vidoni principe di
Soresina, ritrattista dilettante. Un disegno che vede il nostro nano alle prese
con una comune sedia di legno, naturalmente molto più grande di lui.
Carlo Pietrangeli, Il Museo di Roma: Documenti e
iconografia, Cappelli, Roma 1971
Del costume civile si possiede un gruppo
cospicuo di abiti e indumenti femminili verso la metà del secolo; esso è [...]
Francesco Ravaj, già celebre nella Roma settecentesca: si chiamava Giovanni
Giganti e faceva ogni sorta di servizi. Ne esiste nelle collezioni del Museo un
disegno a penna acquerellato di Giovanni da Soresina Vidoni (Ritratto somi-
gliatissimo di Giovanni Gigante detto Bajocco del Caffè Nuovo). Una caricatura
colorata di D. Lindau (1833) è intitolato I Tre Bajocchi.
Bollettino del Centro Rossiniano di Studi,
Centro Rossiniano di Studi, Pesaro 1996
In un’opera di Gioachino Rossini si allude a
Giovanni Giganti soprannominato Bajocco, il celebre nano di Roma. […] (Bollettino del Centro Rossiniano di Studi,
Centro Rossiniano di Studi, Pesaro 1996, Vol. 36) - Anche Bajocco
"Tormentator dell'antiquario Fea", s'ergea sui "tacchi”, e su le
rosee guance. A moschini, a mosconi, a mezze Lune s'incollavano i nei di
taffettano”. Cangiano i tempi. Or le città son tutte per le lunghe contrade, e
per i vichi [...]
Pier Andrea De Rosa, Paolo Emilio Trastulli,
Roma perenne, Studio Ottocento, Roma 2004
«Alla onorata memoria di Giovanni Giganti, detto
Baiocco»: Dal seme de' giganti io nacqui nano / e mi dier di Baiocco il
soprannome. / Alto fui quattro palmi, appunto come / la mezza canna al nostro
uso [...]
Pietro Romanelli, Il Palatino, Istituto
poligrafico dello Stato, Libreria dello Stato, Roma 1961
Giovanni Giganti […] l'episodio del creditore
sorpreso «tra du' paini» al Caffè in Piazza de' Caprettari.
Olivier Michel, Vivre et peindre à Rome au
XVIIIe siècle, Ecole française, Rome, 1996
«I tre baiocchi. D. Lindau fecit. Romae 1833».
Dietrich Wilhelm Lindau (Drsde 1799 - Rome 1862) vint à Rome en 1821 et s'y
fixa définitivement; il peignit des scènes de genre et des portraits dont celui
de Thorvaldsen. archéologue, un des [...]
Beate Schroedter, Denn lebensgross gezeichnet
und vermessen stehst du im Künstlerbuch: Porträts Deutscher Künstler in Rom,
Franz Philipp Rutzen, 2008
Nr. 11.4 Abb. 26 Bajocco-Münze oder
Bajocco-Orden (Kat.-Nr. ... gehörten neben Winterhalter die Maler Horace
Vernet, August Riedel, Franz Catel, Dietrich Wilhelm Lindau, Johann Baptist
Ludwig Maes und der Bildhauer Peter Schoepf. - No. 11.4 Fig. 26. Bajocco Moneta
o Bajocco Medaglia (Cat. No. ... erano accanto Winterhalter il pittore Horace
Vernet, Augusto Riedel, Franz Catel, Dietrich Wilhelm Lindau, Johann Baptist
Louis Maes e scultore Pietro Schoepf.
L'Artiste: Journal de la Littérature et des
Beaux-Arts, Bureau de l’Artiste, Paris [1835] 1840
Nel libro edito a Parigi nel 1835, dal titolo
“Tableau de la Ville Éternelle, supplément à tous les Vojages d’Italie” del
Commediografo Monsignor François-Joseph-Philoclès Regnier de La Brière
(1807-1885), vi troverete la storia di “Monsignor Baïocco”, un nano
prodigiosamente umano e spirituale; “Baïocco”, il beniamino dei Dandies di
Roma, è una persona che non può mancare nella nostra vita, come la siesta (o
pisolino) e il sigaro (o la sigaretta).
Vincenzo Monti: le lettere e la politica in
Italia dal 1750 al 1830, Volumi 3-4
Era frequentato dal Beccaria, dai Verri e da
letterati loro amici. In quel caffè, nel 1767, il Beccaria lasciossi trascinare
a commettere sevizie contro un noto poveruomo, sopranominato Padella. l.
(1797). Dicono altri che lo percotesse al teatro della Scala. Padella a Milano
era come Baiocco a Roma. - Baiocco era un omiciattolo nano e mal formato, le
vesti rotte e i piedi scalzi, accattone per mestiere, pettegolo per natura, tenace
nel ripetere ad ogni ora, in tuoni diversi, le più scottanti verità. Se le
buscava anch'esso, qualche volta! Qualche giorno io tenevano melanconico la
fame ed il freddo, ma in genere strappava la vita meno male in piazza ed all'
osteria.
Giuseppe Gioachino Belli, Tutti i Sonetti
romaneschi, GTE Newton, Roma 1998
Giovanni Giganti, soprannominato Bajocco,
celebre nano del cosiddetto “Caffè Nuovo” di Roma.
Giuseppe Gioachino Belli, Le poesie del periodo
romanesco, C. Colombo, Roma 1975
Bajocco di onorata memoria al suo benigno
panegirista In occasione della morte di Giovanni Giganti, il nano che, col
soprannome di Bajocco, era stato una delle figure più popolari della città, il
Belli scrisse un sonetto, in polemica con Luigi Biondi.
Nicola Di Nino, Giuseppe Gioachino Belli
poeta-linguista, Il Poligrafo, Roma 2008
Nel sonetto romanesco “L'anima der Curzoretto
apostolico” (1430) scritto in occasione della morte di Giovanni Giganti detto
«Baiocco», un nano gobbo conosciuto da romani e stranieri per aver lavorato a
lungo come uomo di […]
Hans Christian Andersen, Only a Fiddler: A
Danish Romance, Hurd and Houghton , New York 1871
Una curiosità (però senza alcun riferimento al
nano Bajocco!): A Ponte Molle a Roma nell’Ottocento, con una cerimonia
grottesca, veniva consegnato agli artisti stranieri, perlopiù tedeschi o
fiamminghi, che volevano entrare a Roma, dopo aver superato uno strano esame,
il “Knight of Bajocco Order”, ovvero una medaglia ricoperta d’argento.
Joseph Régnier, Genealogia e gesta di Giovanni
Giganti, Roma 1835
Né le 18 octobre 1792 dans le Royaume de Naples,
Giovanni Giganti avait une dizaine d'années quand il arriva à Rome. […] qui sa
mère s'engagea comme servante: Sotto il palazzo in Roma di Fiano S'era aperto
in allora un Caffè nuovo. […] Sur l'attribution du poème voir: G. Morelli, Una
rarità bibliograftca rotnana: la vita di Baiocco, dans: “Strenna dei
Romanisti”, t. […] «De là partent tous les sorbets qu'on distribue aux habitués
des différentes salles», ajoute Joseph Régnier pour ne rien […] Simplifiée,
elle sert de frontispice à une Rareté bibliographique romaine: Genealogia e
gesta di Giovanni Giganti […] (Olivier Michel, Ecole française de Rome, Palais
Farnèse, Rome 1996) - Joseph Régnier (Parigi 1/4/1807 - Parigi 27/4/1885)
attore e drammaturgo. https://books.google.it/books?id=AZTyn9okDTEC&pg=PA149&dq=petites+fontaines+d'eau+vive,+d'urnes+en+cuivre+brillant,+pleines+de+sucre+...&hl=it&sa=X&ved=0CDUQuwUwAWoVChMI-LPMutbMxwIVAexyCh0j6QAA#v=snippet&q=baiocco&lf=false
Luigi Biondi, Genealogia e gesta di Giovanni
Giganti, Roma 1835
Luigi Biondi (Roma 21/9/1776 – Roma 3/9/1839)
marchese, scrittore e archeologo.
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Carlo
Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015
Francesco Ravai e Giovanni Giganti ...
NELL’ARTE
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“Il Nano Baiocco” di Giovanni da Soresina Vidoni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Giovanni da Soresina Vidoni (1770 -
1836) - Italiano
Data: 1800 ca.
Tecnica: Disegno a penna acquerellato/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: Disegno a penna acquerellato. Molto
somigliante a Giovanni Gigante detto Bajocco. (Carlo Pietrangeli, Il Museo di
Roma: Documenti e iconografia, Cappelli, Roma 1971). ALLA MEMORIA DEL PRINCIPE
GIOVANNI DI GIUSEPPE DE SORESINA VIDONI CIAMBERLANO DI S.M.I.R.A. CAVALIERE DI
MALTA E DELL'ORDINE PONTIFICIO DI CRISTO BRIGADIERE DELLA GUARDIA NOBILE
LOMBARDA CHE IN AVVENENTI FORME NODRI' MAGNANIMI SENSI E VARIO PRONTISSIMO
INGEGNO NELLE ANTICHE E MODERNE LETTERE VERSATO MOLTE LINGUE SPEDITAMENTE
PARLO' VIAGGIATORE INFATICABILE INTREPIDO D'EUROPA E D'AFRICA VIDE E STUDIO' I
COSTUMI DELL'ARTI BELLE PROTEGGITORE GENEROSO CO' POVERI LARGHISSIMO IN ROMA
EBBE NOME DI MECENATE PER TUTTO D'...M COLTO AMABILE BENEFICO SPENTO
D'IDROTORACE IL 7. SETTEMBRE 1836 IN ETA' DI SOLI ANNI ......... CARLOTTA DE
PRINCIPI DE KHEWENHULLER METSCH MADRE AFFEZIONATISSMA COMPIENDO IL PROPRIO VOTO
ED ELENA DE' CONTI BOUTOURLIN VEDOVA INCONSOLABILE Q. M. P.
Titolo: “Der Zwerg Baiocco”
Artista: Dietrich Wilhelm Lindau (1799 - 1862) - Tedesco
Data: 1833
Tecnica: Disegno a penna acquerellato/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota: Questa caricatura colorata di D. Lindau è
intitolata “I Tre Bajocchi”. (Carlo Pietrangeli, Il Museo di Roma: Documenti e
iconografia, Cappelli, Roma 1971). Dietrich Wilhelm Lindau nel 1821 andò a Roma
grazie ad una borsa di studio offerta dal Re di Sassonia, con altri tedeschi,
come Carl Götzloff, Karl Georg Schumacher e Anton Josef Dräger, che
diventeranno pittori legati alla della corrente dei “Nazzareni”. È stato uno
dei membri fondatori del Ponte Molle Society alle Grotte di Tor Cervara a Roma,
predecessore dell’Associazione “Artisti Tedeschi” del 1845. Non è mai tornato
in patria, anche se gli venne offerto un posto da professore presso la Dresdner
Accademia. Morì a Roma all'età di 63 anni e venne sepolto nel Cimitero
Acattolico presso la Piramide Cestia.
Titolo: Der Zwerg Baiocco
Artista: [Dietrich Wilhelm Lindau (1799 - 1862) - Tedesco?]
Data: XIX secolo
Tecnica: Disegno
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Jolly Wallet - GettyImages
Nota: Nella didascalia è scritto Caricaturale
ritratto di Giovanni Giganti, chiamato Bajocco, dal Caffe 'Nuovo, Via del
Corso, a Roma, del 19 ° secolo.
“Der Zwerg Baiocco” di [Dietrich Wilhelm Lindau?]
Titolo: Der Zwerg Baiocco
Artista: [Dietrich Wilhelm Lindau (1799 - 1862) - Tedesco?]
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota:
“Il Nano Bajocco” di Giovanni Battista Cipriani
Titolo: Il Nano Bajocco
Artista: Giovanni Battista Cipriani (1766 -
1839) - Italiano
Data:
Tecnica: Incisione
Dimensioni: … x … cm
Collocazione:
Nota: Il nano Bajocco è stato immortalato in una
incisione da Giovanni Battista Cipriani. (Claudio Rendina [a cura], Luigi
Ademollo [Illustratore], Le Metamorfosi di Ovidio, Paolo Antonacci, Roma 2006)
“Le Nain Bajocco” de A. J. B. Thomas
Titolo: Le Nain Bajocco
Artista: A. J. B. Thomas (… - …) - Francese
Data: 1823
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Lo «scalinone di Ruspoli» all'angolo del
Palazzo, con l'ingresso al Caffè Nuovo presso il quale sosta il nano Bajocco,
durante il Carnevale. La litografia è tratta da un soggetto di A. J. B. Thomas,
1823 (Roma, Gabinetto Comunale delle Stampe) - Remarqué par un ambassadeur, le
nain prit son indépendance, mais blessé dans une chute qui serait cause de sa
bosse, il revint vers sa mère et ... Baiocco mourut le 7 décembre 1834. Le
«Caffé nuovo di Bagnoli» allait bientôt passer en d'autres mains. * * * Texte
de l'article publié dans le Bollettino dei musei comunali di Roma, n. s., vol.
1, 1987, p. 85-96. Nous avons trouvé deux autres représentations du nain
«Baiocco»: l'une par A. J. B. Thomas dans: Un an à Rome (Paris, 1823, planche
9, «/ confetti») où l'on voit le nain sur le retour du «scalinone», via
Condotti, devant une porte qui a du être percée pour créer une seconde entrée
au «Caffè nuovo»; l'autre ... La gravure de Thomas a été reproduite par M.
Livio Jannatoni dans le chapitre // «Caffè nuovo», lo «scalinone» e il nano
Bajocco» dans l'ouvrage collectf Palazzo Ruspoli, Roma, 1992, p. 381 XXXV LE
MÉCÉNAT ... (Livio Jannattoni, Il Caffè Nuovo, lo Scalinone e il Nano Bajocco,
i W.W. Story, Roba di Roma, London 1875, 7' ed., p. 200) (Olivier Michel, Vivre
et peindre à Rome au XVIIIe siècle, 1996)
“Il Nano Bajocco” di Massimo D’Azeglio
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Massimo D’Azeglio (1798 – 1866) - Italiano
Data: 1824-1825
Tecnica: …
Dimensioni: 31,20 x 23,00 cm
Collocazione: …
Nota: Massimo D’Azeglio, Caricatura di uomo
seduto e nano Baiocco 1824-1825, Matita, 31,20 x 23,00 cm -
http://opendata.fondazionetorinomusei.it/dataset/immagini/gam/d-Azeglio/Alb-10-26v.jpg
“Il Nano Bajocco” di Ignoto
Titolo: Il Nano Bajocco
Artista: Ignoto
Data: …
Tecnica: …
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Lo «scalinone di Ruspoli» all'angolo del
Palazzo, con l'ingresso al Caffè Nuovo presso il quale sosta il nano Bajocco,
durante il Carnevale. La litografia è tratta da un soggetto di A. J. B. Thomas,
1823 (Roma, Gabinetto Comunale delle Stampe) - Remarqué par un ambassadeur, le
nain prit son indépendance, mais blessé dans une chute qui serait cause de sa
bosse, il revint vers sa mère et ... Baiocco mourut le 7 décembre 1834. Le
«Caffé nuovo di Bagnoli» allait bientôt passer en d'autres mains. * * * Texte
de l'article publié dans le Bollettino dei musei comunali di Roma, n. s., vol.
1, 1987, p. 85-96. Nous avons trouvé deux autres représentations du nain
«Baiocco»: l'une par A. J. B. Thomas dans: Un an à Rome (Paris, 1823, planche
9, «/ confetti») où l'on voit le nain sur le retour du «scalinone», via
Condotti, devant une porte qui a du être percée pour créer une seconde entrée
au «Caffè nuovo»; l'autre ... La gravure de Thomas a été reproduite par M.
Livio Jannatoni dans le chapitre // «Caffè nuovo», lo «scalinone» e il nano
Bajocco» dans l'ouvrage collectf Palazzo Ruspoli, Roma, 1992, p. 381 XXXV LE
MÉCÉNAT ... (Livio Jannattoni, Il Caffè Nuovo, lo Scalinone e il Nano Bajocco,
i W.W. Story, Roba di Roma, London 1875, 7' ed., p. 200) (Olivier Michel, Vivre
et peindre à Rome au XVIIIe siècle, 1996)
“Il Nano Bajocco” di M. Livio Jannatoni
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: M. Livio Jannatoni (1916 - 1992) - Italiano
Data: 19..
Tecnica: Stampa
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Lo «scalinone di Ruspoli» all'angolo del
Palazzo, con l'ingresso al Caffè Nuovo presso il quale sosta il nano Bajocco,
durante il Carnevale. La litografia è tratta da un soggetto di A. J. B. Thomas,
1823 (Roma, Gabinetto Comunale delle Stampe) - Remarqué par un ambassadeur, le
nain prit son indépendance, mais blessé dans une chute qui serait cause de sa
bosse, il revint vers sa mère et ... Baiocco mourut le 7 décembre 1834. Le
«Caffé nuovo di Bagnoli» allait bientôt passer en d'autres mains. * * * Texte
de l'article publié dans le Bollettino dei musei comunali di Roma, n. s., vol.
1, 1987, p. 85-96. Nous avons trouvé deux autres représentations du nain
«Baiocco»: l'une par A. J. B. Thomas dans: Un an à Rome (Paris, 1823, planche
9, «/ confetti») où l'on voit le nain sur le retour du «scalinone», via
Condotti, devant une porte qui a du être percée pour créer une seconde entrée
au «Caffè nuovo»; l'autre ... La gravure de Thomas a été reproduite par M.
Livio Jannatoni dans le chapitre // «Caffè nuovo», lo «scalinone» e il nano Bajocco»
dans l'ouvrage collectf Palazzo Ruspoli, Roma, 1992, p. 381 XXXV LE MÉCÉNAT ...
(Livio Jannattoni, Il Caffè Nuovo, lo Scalinone e il Nano Bajocco, i W.W.
Story, Roba di Roma, London 1875, 7' ed., p. 200) (Olivier Michel, Vivre et
peindre à Rome au XVIIIe siècle, 1996) - Livio Jannattoni, Il "Caffè
nuovo" lo "Scalinone" e il Nano Bajocco 1992, In: Palazzo
Ruspoli, 351-386
“Il Nano Bajocco” di Ignoto
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista: Ignoto
Data: 18..
Tecnica: Litografia
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Roma, Gabinetto Comunale delle
Stampe
Nota: Lo «scalinone di Ruspoli» all'angolo del
Palazzo, con l'ingresso al Caffè Nuovo presso il quale sosta il nano Bajocco,
durante il Carnevale. La litografia è tratta da un soggetto di A. J. B. Thomas,
1823 (Roma, Gabinetto Comunale delle Stampe) - Remarqué par un ambassadeur, le
nain prit son indépendance, mais blessé dans une chute qui serait cause de sa
bosse, il revint vers sa mère et ... Baiocco mourut le 7 décembre 1834. Le
«Caffé nuovo di Bagnoli» allait bientôt passer en d'autres mains. * * * Texte
de l'article publié dans le Bollettino dei musei comunali di Roma, n. s., vol.
1, 1987, p. 85-96. Nous avons trouvé deux autres représentations du nain
«Baiocco»: l'une par A. J. B. Thomas dans: Un an à Rome (Paris, 1823, planche
9, «/ confetti») où l'on voit le nain sur le retour du «scalinone», via
Condotti, devant une porte qui a du être percée pour créer une seconde entrée
au «Caffè nuovo»; l'autre ... La gravure de Thomas a été reproduite par M. Livio
Jannatoni dans le chapitre // «Caffè nuovo», lo «scalinone» e il nano Bajocco»
dans l'ouvrage collectf Palazzo Ruspoli, Roma, 1992, p. 381 XXXV LE MÉCÉNAT ...
(Livio Jannattoni, Il Caffè Nuovo, lo Scalinone e il Nano Bajocco, i W.W.
Story, Roba di Roma, London 1875, 7' ed., p. 200) (Olivier Michel, Vivre et peindre à Rome au
XVIIIe siècle, 1996)
“Il Nano Bajocco” di …
"[Bajocco e il] Ballo in maschera al Caffè Nuovo di Palazzo Ruspoli" di Ignoto
Titolo: “Ballo in maschera al Caffè Nuovo di Palazzo Ruspoli”
Autore: Ignoto
Data: 18..
Tecnica: Olio/Tela
Dimensioni: 32,50 x 41,00
Collocazione: Collezione privata
Nota: “Ballo in maschera al Caffè Nuovo di
palazzo Ruspoli”, Olio su tela, cm. 32,5 x 41. Il dipinto, del 1830,
rappresenta un ballo in maschera in uno dei saloni del celeberrimo Caffè Nuovo
di Palazzo Ruspoli, che ebbe vita al piano terreno dell’edificio dal 1818 al
1878 e oggi non più esistente1. La sala in primo piano è quella che fa da scena
alla festa; lo splendido lampadario, il caminetto e la specchiera sulla destra,
nonché le riquadrature sulla parete di fondo indicano un assetto elegante del
locale. I costumi carnevaleschi di alcune delle figure femminili è il primo
indice della romanità dell’ambiente; mentre le maschere degli uomini,
estremamente varie, dall’abito nobiliare con cilindro o parrucca alle vere e
proprie trasformazioni sotto le sembianze di un gatto o di un Pierrot,
risultano comunque in linea con la tradizione del carnevale romano. Sulla
sinistra risalta la presenza dell’unico personaggio non mascherato, un nano,
che evidentemente non è un ospite, ma è di casa in quel palazzo, destinato a
svolgere funzioni di maggiordomo. Questo nano è sicuramente identificabile col
famoso nano Bajocco, personaggio allora notissimo che aveva la funzione di
accogliere i visitatori nel Caffè Nuovo di palazzo Ruspoli al Corso. È stato
immortalato in una incisione da Giovanni Battista Cipriani, in un “ritratto
somigliantissimo” da Giovanni Vidoni, sullo scalinone di palazzo Ruspoli in una
litografia di A. J. B. Thomas del 1823, in un acquerello da Karl Johan
Lindström del 1827 e in un’altra incisione da Dietrich Wilhelm Lindau del 1833.
Il nostro Bajocco è “somigliantissimo” proprio a quest’ultimo con quei biondi
capelli, curato e ben vestito, esaltato in una poesia del 1834 di Luigi Biondi
come “del nuovo caffè guardia e decoro/di chiunque apparìa pronto a’ servigi”.
(Claudio Rendina [a cura], Luigi Ademollo [Illustratore], Le Metamorfosi di
Ovidio, Paolo Antonacci, Roma 2006) IGNOTO ARTISTA DEL XIX SEC., Ballo in
maschera al Caffè Nuovo di Palazzo, Ruspoli, 1830, olio su tela, cm 32,5 x 41,
Collezione privata
“Il nano Bajocco” di Carl Johan Lindström -
Svedese
Titolo: [Il Nano Baiocco in] Boscareccia Room of
the Café Nuovo
Artista: Carl Johan Lindström (1801 - 1846)
Data: 1827
Tecnica: Acquarello/…
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Musée Napoléonien di Roma
Nota: Il nano Bajocco in un acquerello del 1827
di Carl Johan Lindström (1801-1846) … Il nano Bajocco del Caffè Nuovo 56 Carl
Johan LINDSTROM. La Sala boscareccia del Caffè Nuovo, 1827 Roma, Museo
Napoleonico 57 Ippolito CAFFI (1809-1866) I barberi in corsa all'altezza di
palazzo Fiano 58 Giuseppe Vasi. (Pier Andrea De Rosa, Paolo Emilio Trastulli,
Roma perenne, 2004)
“Il Nano Baiocco” di …………………
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista:
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota:
“Il Nano Baiocco” di …………………
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista:
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota:
“Il Nano Baiocco” di …………………
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista:
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota:
“Il Nano Baiocco” di …………………
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista:
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota:
“Il Nano Baiocco” di …………………
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista:
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota:
“Il Nano Baiocco” di …………………
Titolo: Il Nano Baiocco
Artista:
Data:
Tecnica: matita/carta
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: Museo di Roma, Palazzo Braschi,
Roma
Nota:
“Il Nano Chicchignola” di Antonio Trombetta (?)
- Italiano
Titolo: Il Nano Chicchignola o Nano Baiocco o
Lille Bonne o Shilling Dwarf
Artista: Antonio Trombetta (?) (1831 - 1915)
Data: 1860
Tecnica: Fotografia
Dimensioni: … x … cm
Collocazione:
Nota: Chicchignola, foto del 1860 a Roma, di
Antonio Trombetta. Al fine di regolamentare il sempre più diffuso
accattonaggio, il Campidoglio introdusse un regolamento per cui i mendicanti
potevano chiedere l’autorizzazione a mendicare ottenendo un cartello con la
scritta "Mendicante di Roma" seguita da un numero di matricola. Il
pezzente rappresentato nella fotografia, era un gobbo soprannominato
Chicchignola, un personaggio talmente particolare che molto spesso era soggetto
a posare come modello in seguito alle continue richieste dei numerosi pittori e
fotografi italiani e stranieri in visita a Roma. - Antonio Trombetta (Napoli
1831-Campobasso 1915) famoso fotografo che firmava il retro delle sue
fotografie con la scritta “Antonio Trombetta Pittore Fotografo” sentì parlare
di Giovanni Giganti detto “Bajocco” e vide un suo ritratto, così, all’età di 29
anni, fotografò il mendicante romano “Chicchignola” perché questi gli rievocava
“Bajocco”.
“Ettore Petrolini in Chicchignola” di [Stefano Pittaluga?]
Titolo: “Ettore Petrolini in Chicchignola”
Artista: Stefano Pittaluga (?) (… - …) – Italiano
Data: 1931
Tecnica: Fotografia
Dimensioni: … x … cm
Collocazione: …
Nota: Ettore Petrolini, nel 1931, scrive per il
Teatro la commedia dal titolo “Chicchignola”, dal nomignolo del protagonista,
un poveraccio, un ometto che vive a Roma. L’autore, con questo personaggio
“Chicchignola” - nome che si rifà a quello di “Chicco”, diminutivo di Francesco
- in qualche modo ripropone la figura settecentesca di Francesco Ravaglia detto
Baiocco. Oggi questa commedia è considerata forse il suo più bel lavoro
teatrale. Fu rappresentata per la prima volta nel 1931, al Teatro Argentina di
Roma, con Petrolini stesso come protagonista e subito dopo venne replicata,
sempre a Roma, al Quirino. E’ la storia di un pover’uomo, onesto ed
intelligente, che tira avanti costruendo e vendendo giocattoli in strada.
Benché sia galantuomo, i furbi e i mascalzoni, vedendolo però vestito come uno
straccione, lo reputano un cretino capace di subire ogni torto; non escluso
quello di essere fatto cornuto dalla propria moglie col suo migliore amico, un
norcino pieno di soldi. Il candore non è
però cecità! Chicchignola infatti sa benissimo che il destino d’un uomo intelligente
e sensibile in un mondo di furbi, è quello di finire col restar solo. Qui la
drammaturgia di Petrolini completa la sua evoluzione; e la comicità irriverente
lascia il passo ad una riflessione amara e compassionevole sulle debolezze
umane. (Alberto Macchi)
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
“The Dwarf of Montserrat” by Unknown
Titolo: The Dwarf of Montserrat
Artista: Unknown - Inglese
Data: 1846
Tecnica: incisione su legno
Dimensioni: 5.50 x 3.00 inches
Collocazione: Pictorial Times, Londra
Nota: Pictorial Times was launched as a rival to
the Illustrated London News, which was founded a year earlier. Both
publications presented a vivid picture of British and world events – including
news of war, disaster, ceremonies, the arts and science.
“The Friesland dwarf”
Titolo: The Friesland dwarf
Artista: Unknown - Inglese
Data: 1849
Tecnica: Incisione
Dimensioni: 19,00 x 15,00
Collocazione: The Illustrated London News,
Londra
Nota: The Illustrated London News was launched
as a rival to the Pictorial Times to which was founded a year before.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DA “BACOCCO”, A “BAIOCCO”, A “BAJOCCO” … FINO A
“CHICCHIGNOLA”!
di Alberto Macchi
Gli artisti del XVIII secolo, in
Europa, per sperimentare nuove forme di arte, ad un certo momento
incominciarono ad andare alla ricerca di modelli fuori dall’ordinario; e questo
più precisamente dal 1737, ovvero da quando il critico e storico dell'arte inglese
George Vertue, nel definire i dipinti del tedesco Philip Mercier, coniò il
termine “Fancy Pictures”, ovvero “Dipinti di Fantasia”, per descrivere appunto scene di genere non più convenzionali,
ma che incorporassero elementi inventati o immaginati. L’inglese Sir Joshua
Reynolds, poi, estese il significato di quel termine per descrivere certi dipinti
ancora più particolari, magari con un mendicante, con contadini o con bambini, come
quelli prodotti da Thomas Gainsborough nei suoi ultimi decenni di vita o come lo
stesso suo “Selciatore George
White” ovvero “The Pavior George White”, personaggio, ad un certo momento,
divenuto famoso a Londra quanto il “Nano Baiocco” lo era divenuto, qualche anno
prima, a Roma.
Ma veniamo al nostro “Nano
Francesco Ravai detto Baiocco” di Roma che, come il “Nano Padella” di Milano o
il “Selciatore George White” di Londra appunto, venne ritratto da una grande
moltitudine di viaggiatori del Grand Tour provenienti da mezza Europa!
Per far meglio comprendere la
figura di “Baiocco” divenuto poi “Bajocco”, però, la sua origine settecentesca e il perpetrarsi di
questo nome nel corso dell’Ottocento fino ai primi anni del Novecento, sarà
bene che, qui di seguito, trascriva un breve passo del monologo tratto dalla pièce che, io stesso, anni addietro, scrissi
per il teatro, intorno a questo personaggio, fra realtà e ipotesi: <<Certo,
io sono soltanto un povero attore, interprete di “Chicchignola” (1), figura
creata per una commedia, nel 1932, da Ettore Petrolini, il cui nome scaturisce da
quello d’un nano assai noto, vissuto a Roma nella seconda metà del Settecento. Questo
nome infatti, “Chicchignola”, sembra derivi da “Chicco” o “Piccolo Francesco”
[Ravai] chiamato appunto “Bajocco”. Sì, è vero, io sono un piccolo uomo, un
povero disgraziato come lo era lui; però egli almeno, l’ultimo della serie, il
nano Bajocco-Chiccignola della seconda metà dell’Ottocento, è stato omaggiato
da tantissimi romani e immortalato dalle macchine fotografiche d’una infinità
di turisti provenienti da tutto il mondo. Si dice che questo omiciattolo, in
città, avesse assunto furbescamente il posto di “Bajocco” alias Giovanni
Giganti (2), il nano vissuto a Roma nella prima metà dell’Ottocento, che tutti
chiamavano “Eccellenza”, morto famosissimo; un curioso personaggio che soleva accogliere
i clienti al prestigioso Caffè Nuovo in Via del Corso. È stato ritratto da
pittori, elogiato da scrittori ed è stato fonte d’ispirazione per i compositori
e per i poeti di mezza Europa; figura, a sua volta, sembra, derivata ad
imitazione dell’altro “Baiocco” della seconda metà del Settecento, un certo
Francesco Ravai (3), anche questi, una persona buffa, considerata un “Portafortuna”,
la quale invece era solita accogliere i clienti davanti ad un altro noto locale
di Roma – per l’esattezza, davanti al Caffè Greco nei pressi di Piazza di
Spagna. Anche costui, amato da tutti, è stato immortalato con penna e pennello,
sulla carta e sulla tela, da centinaia di viaggiatori del Grand Tour. Sembrerebbe
che costui si sia affibbiato il soprannome di “Baiocco”, traendolo da “Bacocco
o Baiocco” (4), la già affermata maschera della Commedia dell’Arte, creata nel
1715, da Antonio Salvi, nome assunto successivamente anche dal figlio del proprietario
della drogheria sita nei pressi del Pantheon a Roma, un altro nano mendicante,
goffo e panciuto, divenuto noto ai romani e ai turisti, in quanto spesso usa
tirar sassi a quei passanti che si rifiutavano di concedergli qualche elemosina,
destando in tal modo ilarità a tutti coloro che in quel momento si trovano ad
osservarlo. Magari, chissà che anch’io, per il pubblico e per la critica – a
seguito delle mie molteplici esibizioni sulla scena nelle vesti del povero, ma
scaltro, nano – non venga considerato, un giorno, l’ultimo anello della catena
di tutti questi Bacocchi o Bajocchi famosi che si sono avvicendati fino ad oggi”!>>.
A questo punto credo di non dover nulla aggiungere,
se non le note che seguono:
(1) CHICCHIGNOLA o BAJOCCO o
LILLE BONNE o SHILING DWARF (Roma II metà del XIX secolo). Una sua foto del
1860 a Roma, forse scattata da Antonio Trombetta, lo ritrae vestito come un pezzente,
con una bisaccia e con un cappello, molto simile ai due Baiocchi che lo hanno preceduto.
Al fine di regolamentare il sempre più diffuso accattonaggio, il Campidoglio
introdusse un regolamento per cui i mendicanti potevano chiedere
l’autorizzazione a mendicare ottenendo un cartello con la scritta
"Mendicante di Roma" seguita da un numero di matricola. Il pezzente
rappresentato nella fotografia, il gobbo appunto soprannominato Chicchignola, era
un personaggio talmente particolare che molto spesso era soggetto a posare come
modello in seguito alle continue richieste dei numerosi pittori e fotografi
italiani e stranieri in visita a Roma. Antonio Trombetta (Napoli 1831 - Campobasso
1915) famoso fotografo che firmava il retro delle sue fotografie con la scritta
“Antonio Trombetta Pittore Fotografo” sentì parlare di Giovanni Giganti detto
“Bajocco” e vide un suo ritratto, così, all’età di 29 anni, fotografò il
mendicante romano “Chicchignola” perché questi gli rievocava nella mente “Bajocco”.
Nel 1931, Ettore Petrolini ispirandosi a Francesco Ravaglia, il Baiocco
settecentesco, scrive per il Teatro una commedia dal titolo “Chicchignola”, con
un protagonista rappresentato da un personaggio romano molto sensibile e a
modo, ma povero, che, per vivere, deve vendere palloncini e lanternone in
strada; Petrolini ripropone, insomma, la maschera di Baiocco, ovvero Ravaglia
Francesco, col nome di “Chicchignola”, libera interpretazione di
“Franceschello”, da “Chicco”, diminutivo di Francesco.
(2) BAJOCCO ovvero GIOVANNI
GIGANTI (Borghetto di Grottaferrata 18/10/1792 – Roma 7/10/1834). È un nano,
figlio di Mastro Giganti e di Bibiana. Ancora bambino si trasferisce a Roma con
sua madre, suo padre e con due sorelle e va a vivere a Palazzo Fiano a Via in
Lucina, nello stesso edificio dove risiede l’Ambasciatore del Portogallo. Trova
lavoro vicino casa, come custode, assieme a sua madre - che viene assunta come
serva – presso il noto “Caffè Nuovo”, a Palazzo Ruspoli, tra Via del Corso,
Piazza San Lorenzo in Lucina, Via del Leoncino, Via della Fontanella di
Borghese e Largo Goldoni (oggi sede della Fondazione Memmo), luogo di ritrovo
dei viaggiatori del Grand Tour, dei nobili, degli alti prelati, degli artisti.
Indossa sempre un soprabito rosso con un bavero dalla grandezza sproporzionata
o un pastrano blu e in capo ha un cappello a cilindro nero che è quasi più alto
di lui. È soprannominato “Bajocco” perché fa giuochi d’intrattenimento con un
Baiocco, la piccola moneta coniata dallo Stato Pontificio, oppure egli stesso
s’è assegnato furbescamente questo soprannome rifacendosi al “Nano Baiocco” del
secolo precedente, altro personaggio molto famoso a Roma. Questo simpatico
nanetto, chiamato dagli avventori del Caffè “Sua Eccellenza Monsieur Bajocco” e
considerato la più grande attrazione del locale, viene presto amato e apprezzato
da tutti e diviene così famoso da dare origine ai modi di dire "E' arto
come 'n Bajocco" e “Nun c’ho un bajocco”. Insomma, i pittori lo
ritraggono, gli scrittori parlano di lui e i compositori si ispirano a lui per
le loro opere e per i loro brani musicali. Spesso veste come un “paino”, si tinge
le guance di rosa e porta scarpe con i tacchi; e per questo è considerato un
idolo anche da tutti i Dandies di Roma! Però il suo lavoro ogni giorno è
estremamente arduo. Quando è di servizio all’interno del locale deve procurare
seggiole e giornali a chi ne fa richiesta, quando invece è di servizio
all’esterno, deve disporsi all’ingresso del locale e, malgrado la sua statura,
deve salvaguardare gli avventori del Caffè, seriamente impegnato ad allontanare
la folla dei mendicanti e dei curiosi che si accalca davanti al portone, a
scacciare le prostitute, i cani randagi, gli ubbriaconi, i ladri. E a Carnevale
poi, deve salvaguardare i clienti dagli scherzi delle persone in costumi
d’epoche diverse, dalle carrozze che spesso scorrazzano impazzite, dalla violenza
dei cavalli berberi in gara, dal transito frenetico dei carri allegorici, dai
cortei scalmanati di maschere, nonché dal tiro dei pericolosi “confettacci” e
dal gioco dei micidiali “moccoletti”. Suo
padre muore prematuramente. Sposa una nana e ha dei figli. Muore a Roma e ai
suoi funerali partecipa quasi tutta la cittadinanza. Come lui, per le stesse
caratteristiche e nello stesso periodo, è noto a Milano un altro nano,
soprannominato “Padella”, ritratto anche lui dai vari viaggiatori del Grand
Tour. Questi bazzica Piazza del Teatro della Scala esibendosi e mendicando. S’interesseranno a lui, artisti e letterati italiani e
stranieri suoi contemporanei e di epoche successive, come: i pittori Giovanni
da Soresina Vidoni, Massimo D’Azeglio e Giovanni Battista Cipriani, italiani,
A. J. B. Thomas, francese, Dietrich Wilhelm Lindau, tedesco, Carl Johan
Lindström, svedese; o come gli scrittori, Gioacchino Belli, Vincenzo Monti,
Enrico Falqui, Carlo Pietrangeli, Angela Cipriani, Livio Jannattoni, Paolo Liverani, Pier Andrea De
Rosa, Paolo Emilio Trastulli, Pietro Romanelli, Vincenzo Misserville, Nicola Di
Nino, Luigi Biondi, italiani, Antonio Muñoz, spagnolo, Beate Schroedter,
tedesca, Joseph Régnier, Stendhal,
Olivier Michel e Olivier Bonfait, francesi; fino al compositore Giacomo
Rossini, italiano.
(3) BAIOCCO ovvero FRANCESCO
RAVAI o RAVAGLIA (Roma 1723 – Roma 1793). È un nano vestito da accattone, un
mendicante che frequenta la zona di Piazza di Spagna, in particolare, il Caffè
degli Inglesi e il Caffè Greco. Capace a disegnare, è solito far caricature ai
turisti in cambio d’un baiocco; e forse per questo tutti lo chiamano “Baiocco”,
oppure egli stesso s’è assegnato questo soprannome rifacendosi alla nota
maschera della Commedia dell’Arte “Bacocco o Baiocco”, accanito giocatore (*).
È definito universalmente il “Principe dei Nani di Roma” ed è apprezzato e
amato, sia dalla popolazione romana che dai viaggiatori del Grand Tour, per la
sua umanità, saggezza e anche per la sua simpatia. Sposa una donna di statura
normale e i due vengono ritratti in un disegno da Fragonard. Ha un figlio, a
cui riserva un battesimo in grande pompa. Muore a Roma e ai suoi funerali
partecipa una gran folla. S’interessano a lui, molti artisti e letterati
italiani e stranieri suoi contemporanei e di epoche successive, come: i pittori Carlo Marchionni e Andrea Appiani,
italiani; Jean-Honoré Fragonard, François-André Vincent e Bénigne Gagneraux,
François Masson, francesi; Philip Wickstead, George Romney, Johan Zoffany, Ann
Forbes, inglesi; David Allan, scozzese; Jens Juel e Nicolai Abildgaard, danesi;
Franciszek Smuglewicz, polacco; Jacques-Henri Sablet, svizzero; Jean Grandjean,
olandese; Carl Johan Lindström, svedese; o come gli scrittori Onofrio Boni, Giuseppe
Beretta, Domenico Rossetti De Scander, Vincenzo Lancetti e Carlo Pietrangeli,
italiani; Friedrich Noack, Louise von Göchhausen, J. Friedrich Bury, Karl
Philipp Moritz, Altena Regteren e Martin Dönike, tedeschi; James Wyatt e Ellen
Poulsen inglesi; Philippe Morel e Annamaria Roche, francesi.
(4) BACOCCO, BACCOCCO o BAIOCCO è una maschera teatrale della Commedia dell’Arte, creata dal toscano
Antonio Salvi (1664 - 1724) e interpretata da Antonio Ristorini. “Bacocco”,
“Baccocco” o “Baiocco” rappresenta un omiciattolo sfaccendato accanito
giocatore. La sua compagna si chiama “Serpilla”. La prima rappresentazione ebbe
luogo a Verona nel maggio del 1715. Questo stesso nome viene assunto successivamente dal figlio del proprietario della
drogheria sita nei pressi del Pantheon a Roma, un altro nano mendicante, goffo
e panciuto, divenuto noto ai romani e ai turisti, in quanto spesso usa tirar
sassi a quei passanti che si rifiutavano di concedergli qualche elemosina,
destando in tal modo ilarità a tutti coloro che in quel momento si trovano ad osservarlo.
BIBLIOGRAFIA GIOVANNI
GIGANTI:
Livio
Jannattoni, Il Caffè Nuovo, lo Scalinone e il Nano Bajocco, i W.W. Story, Roba
di Roma, London 1875, 7' ed, p. 200Olivier Bonfait, Le peuple de Rome, 2013
Romàntìca.
4. Conservando frammenti di memoria. Roma 2011
Vincenzo
Misserville, Nacque a Borghetto di Grottaferrata Giovanni Giganti detto
"Baijocco, [in:] “Castelli Romani, n. 6 Giugno 1968”. 54 GROTTAFERRATA
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Braschi, Roma dei fotografi al tempo di Pio IX, 1846-1878: fotografie da
collezioni danesi e romane, Multigrafica editrice, Roma 1978
Antonio
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Prosperi Valenti Rodinò, Carlo Marchionni Caricaturista …, Campisano, Roma 2015
Articolo sulla Rivista "Gazzetta Italia" di Varsavia dell'Ottobre 2016
BREVE SCORCIO DEL TESTO TEATRALE
"DA
BAJOCCO A CHICCHIGNOLA"
ovvero
”Dalla
maschera di Antonio Salvi del 1715 a quella di Ettore Petrolini del 1932”
Melologo Teatrale
di
Alberto
Macchi
TEATROSZTUKA
Roma
Warszawa 2015
GIOVANNI: (Dietro le quinte, durante una pausa, considera, assente, immerso in un mondo tutto suo) … ECCO COME S'È MOSTRATO AI MIEI OCCHI, IL MONDO, QUANDO SON VENUTO
ALLA LUCE … ... CORRISPONDENTE A QUELLO CHE POI, DA BAMBINO, I
MIEI GENITORI M'HANNO PROMESSO CHE SAREBBE STATO PER IL FUTURO ... … OVVERO ABITATO DA TANTE PERSONE STRAORDINARIE, MOLTE DELLE QUALI, NEL CORSO DELLA VITA, AVREI POTUTO ADDIRITTURA
INCONTRARE … ... QUINDI – SULL’ONDA DEL “SAPERE AUDE” PRATICATO
PER TUTTA LA VITA DA MIA MADRE – SON CRESCIUTO, SÍ EDONISTA, ALTRUISTA E
PROFONDAMENTE UMANO, PERÒ A CAUSA DI QUELLE SPORADICHE CHE IO STESSO RITENEVO SCELTE
VILI ED EGOISTICHE, PURTROPPO PER ME INCONFESSABILI A CAUSA DELLA VERGOGNA MISTA A PAURA CHE PROVO, HO
DOVUTO POI SOPPORTARNE CICLICAMENTE GLI EFFETTI, COSTITUITI DA VUOTI, RIMORSI E
TRISTEZZE INFINITAMENTE PROFONDE, ANCHE SE ALTERNATE POI, A FELICITÀ ASSOLUTE,
E A MOMENTI DI TOTALE SERENITÀ ... ... INSOMMA, TUTTO QUESTO PERCHÉ AD UN CERTO PUNTO
DELLA MIA VITA - UNA VOLTA ACQUISITA LA PIENA CONSAPEVOLEZZA DEL MIO DRAMMA – DOVENDO
ACCANTONARE A VOLTE LA MORALE COMUNE, SONO STATO OBBLIGATO A SCEGLIERE DI
SERVIRMI DELLA MIA SOLA INTELLIGENZA, COSÍ COME HANNO SPERIMENTATO, PRIMA DI
ME, IMMANUEL KANT E MOLTI ALTRI ESSERI UMANI VISSUTI DURANTE L’ILLUMINISMO NEL SECOLO APPENA TRASCORSO ... ... NON HO POTUTO QUINDI SCEGLIERE L’”AUREA
MEDIOCRITAS”, OVVERO QUELLA POSIZIONE “IDEALE?” TRA OTTIMISMO E PESSIMISMO,
GIACCHÉ QUELLA È CONSENTITA SOLTANTO A CHI NASCE ESENTE DA INCONVENIENTI O
DISTURBI, QUINDI CON INNATO QUELLO STATO DI TOTALE PACE INTERIORE, CHE POI
COSTUI, DI SOLITO, DECIDE DI MANTENERE PER TUTTA LA VITA, AFFIDANDOSI NEI
FRANGENTI NEGATIVI, AD ALTRI O AD UN DIO, CONSAPEVOLE CHE CODESTA CONDIZIONE IN
LUI, NIENTE E NESSUNO POTRÀ MAI TURBARE … (Si sente chiamare, fa un sobbalzo ed entra in scena dalla quinta di destra, ingobbito, con cilindro, pastrano e
bastone)
BIBIANA:
(Entrando in scena dalla quinta di sinistra; rivolta a Giovanni) Vedo che sei
pronto. Vieni qui. Tu, da oggi, figliolo, sei “Bajocco”. Lo sapevi?
BAJOCCO:
No Mammina, me lo stai dicendo tu adesso, per la prima volta!
BIBIANA:
Sai cosa significa essere “Bajocco”?
BAJOCCO:
Certo, significa essere una moneta di rame pari a cinque denari.
BIBIANA:
Sei un cretino! Una moneta (Ride) ... Allora? … Non lo sai?
BAIOCCO:
(Tentennando) Si-gni-fi-ca essere senza denari, essere povero: come a dire “Nun
ci’ho un bajocco!”.
BIBIANA:
Continui a far l’imbecille? Su, forza! ... Allora?
BAJOCCO:
(Tremolante) Sii-gniii-fiiii-ca essere basso di statura, un nano: come si dice?
“Sei arto come ‘n bajocco!”
BIBIANA:
Vedi che lo sapevi? Ma tu perché ti chiamerai “Bajocco”?
BAJOCCO:
Perché sono un nano!
BIBIANA:
Non solo! Tu, ti chiamerai ”Bajocco” perché devi rimpiazzare il “Nano Bajocco”
precedente che è deceduto appena qualche anno fa, il quale era divenuto tanto
famoso tra i grandtouristi qui a Roma; che tornava a casa ogni sera con la sua
bisaccia ricolma di bajocchi offertigli da viaggiatori inglesi, francesi,
russi, polacchi, spagnoli, boemi, fiamminghi, prussiani, austriaci; tutti
pienamente soddisfatti dei servigi da lui ricevuti come, ad esempio, quello di
posare da modello per i pittori, o di improvvisare dei versi per i letterati.
E, all’occorrenza, egli procurava ai clienti del Caffè Nuovo, cuscini, parasole
e dava loro saggi consigli e preziose indicazioni, su dove si trovassero, ad
esempio, la Grotta d’Egeria alla Caffarella o il Tempio della Sibilla a Tivoli.
ATTRICE:
Giunti sul posto, mamma m’ha subito presentato al direttore del locale che
stava attendendomi impaziente, il quale, senza troppe cerimonie, s’è
immediatamente rivolto a me:
DIRETTORE:
Sai quali sono le tue mansioni?
BAJOCCO:
Quelle che, credo, voi avrete già concordato con mia madre, Signor Direttore!
DIRETTORE:
Bene! Allora come prima cosa ti nomino Guardiano di Primo Grado del mio Caffè
Nuovo a Palazzo Ruspoli. Sei contento?
BAJOCCO:
Grazie Signor Direttore.
DIRETTORE:
Guardiano, lo dice la parola stessa, significa che farai la guardia durante
tutta la notte, seduto sulla soglia del portone d’ingresso ben chiuso col
catenaccio, badando bene di salvaguardare da ogni pericolo il mio gioiello di
locale, vale a dire, dai ladri, dagli ubbriachi, dai malintenzionati. Di
giorno, invece, mentre lavori al servizio dei miei clienti, nel contempo,
dovrai badare che non s’accostino cani randagi, pezzenti, prostitute o comunque
gente del volgo. Di giorno, poi, avrai il privilegio di fare il Buffone di
Corte per il pubblico del mio locale, porterai loro seggiole e giornali,
accoglierai insomma ogni loro richiesta. Attenderai in strada, sotto la pioggia
o sotto il sole che sia, tutto il tempo; mai all’interno, altro che qualcuno
non ti convochi per una necessità. Sai, in strada, a volte, potrebbero passare
i pittori e ti potrebbero chiedere di posare da modello per i loro quadri o per
i loro disegni. E poi lì potrai esibirti con i tuoi giochetti d’abilità. La
metà delle questue e delle elemosine che raccoglierai saranno, questi introiti,
la mia paga per tutti i tuoi servigi diurni e notturni presso il mio locale.
L’altra metà andrà a rimpinguare le mie tasche a copertura di tutte quelle
incomodità che mi andrai a procurare con la tua infelice presenza. Va bene, no?
Siamo d’accordo?
BAJOCCO:
Sì, Signor Direttore. Potrei mai rispondere altrimenti?
DIRETTORE:
Certo che no! (Pausa) Ma ripeti, voglio veder se hai ben capito, se ci siamo
intesi.
BAJOCCO:
La metà delle questue e delle elemosine che io raccoglierò dai passanti saranno
la vostra paga per il mio lavoro presso di voi!
DIRETTORE:
Bene, non mi sembra ci sia altro da dirci, … se non che, quando in Carnevale,
nel trambusto, fra tric-trac, fischietti e girandole, sfilano le maschere,
mentre proprio qui davanti al nostro Caffè le dame più belle posano, a bella
posta, irriconoscibili, con la maschere in viso, allineate su quel gradone nel
marciapiede di fronte, in attesa che i corteggiatori più galanti, facciano loro
delle avances e mentre i cavalli gareggiano all’impazzata lungo tutto il Corso,
voi dovrete tenere a bada la situazione, a protezione dei nostri clienti … Ah,
volevo aggiungere … Attento, in particolar modo, a quegli scalmanati artisti
tedeschi di Tor Cervara, sempre ubriachi.
BAJOCCO:
Sì Signore!
DIRETTORE:
Lo credo bene! Dove lo vai a trovare un altro lavoro così tranquillo?
Praticamente guadagni senza far nulla tutto il giorno e tutta la notte. Sei
contento? (S’avvia dietro la quinta di destra per uscire di scena, ma si blocca
e si gira a guardare Bajocco)
BAJOCCO:
(Fa un gesto vistoso) Ehhhhh! (Ed esce dalla parte sinistra)
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
BAJOCCO: …
MA POI, CON LA SCOMPARSA DI MIA MADRE, È SOPRAGGIUNTA LA CONSAPEVOLEZZA D'UN
VUOTO INCOLMABILE, D'UNA SOLITUDINE SCONFINATA, DI UN'ASSENZA TOTALE D'AFFETTI
E D'UMANITÀ, MALGRADO, TUTT'INTORNO, LA PRESENZA D'ALTRI "AMORI?",
COME QUELLO D'UNA DONNA, DEI FIGLI, DEI PARENTI, DEGLI AMICI ... ...
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
BAJOCCO: (Siede ad un tavolo e scrive, dicendo ad alta voce ogni parola)
Sono nato, chissà per quale misteriosa Evenienza,
– e chissà a quanti altri sarà
capitata questa mia stessa Evidenza
–
con il dono della Conoscenza,
e con un cuore ricolmo d’Amore, anche se Senza
- come tutti - un minimo di Sapienza.
Quando poi, però, con l’Esperienza,
è sopraggiunta la Saggezza in tutta la sua Veemenza,
ho potuto ribadire a me
stesso che il danaro, su questa terra, non ha alcuna Valenza
e ho riconfermato, in me
stesso, la Credenza
che l’uomo nasce sacro
in tutta la sua Potenza,
per Conseguenza,
ho presto preso Coscienza
che - malgrado le
conquiste della Scienza -
sul nostro pianeta c’è ancora
troppa, diffusa, Demenza.
troppa Deficienza,
troppa Decadenza,
ecco che da allora la
mia Esistenza
- pur avendo io
confidato nella Pazienza -
di fronte all’evidente
totale Impotenza,
pian piano, alla fine è
diventata, nella sua Essenza,
un triste percorso d’infinita Sofferenza.
Per uno, la cui dignità
non ha Scadenza,
per uno che non conosce Diffidenza,
che non conosce Differenza,
che non conosce l’Indifferenza,
che non conosce l'Insofferenza,
che non conosce l'Insofferenza,
che non conosce l’Incoerenza,
che non conosce la Prepotenza,
che non conosce la Violenza,
a cui ripugna l’Apparenza
e ancor più la Maldicenza;
che non è vittima dell’Incontinenza,
che non è mai caduto
nell’Indigenza,
che usando la propria Intelligenza,
- anche se ha commesso
qualche Imprudenza,
qualche impudenza -
qualche impudenza -
è stato sempre animato
da un forte spirito d’Intraprendenza,
per cui, ha acquisito Competenza,
e quindi, reclama Indipendenza;
che, comunque, conosce
l’Innocenza,
che riconosce dei doni
della Natura, la Consistenza
e che è costantemente
consapevole dell’Impermanenza;
allora, in un mondo
d’una tale Indecenza,
la Morte - che per
alcuni è Paura e per altri Dolore - alla fine, per me, sarà Benevolenza!
E pensare che se io, durante gli anni
passati – lo spero ancora oggi -
avessi incontrato qualcuno che l’avesse
pensata come me,
che avesse fatto le mie stesse conquiste,
che fosse giunto, insomma, alle mie stesse
conclusioni;
oppure mi fossi imbattuto anche in una sola
persona
che però avesse avuto una tale fiducia in me,
da potersi affidare totalmente a me,
io mi sarei assunto la grandissima costante
responsabilità
di condurla per mano, certo, anzi certi, che così,
tutti e due insieme,
anche se obbligati a divincolarci tra i mille
ostacoli dell’Ignoranza,
avremmo, comunque, già potuto sperimentare a
lungo, qua,
quello che un giorno, poi, tutti proveremo nell’aldilà:
LA FELICITÀ!
(Lo so, leggendo queste
righe, i più rideranno di me, questo però a riprova di quello che io ho, appunto,
espresso in queste righe).
01.08.16 - 0.192
22.06.17 - 0.325
07.07.17 - 0.340
01.05.18 - 0.410